Lo ius novorum in appello
La questione dello ius novorum in appello attiene alla possibilità per le parti di proporre davanti al giudice di secondo grado, per la prima volta, nuove domande, nuove eccezioni e nuovi mezzi di prova. La disciplina dello ius novorum si ricava oggi dall’art. 345 c.p.c. ed è frutto di una lunga evoluzione, che ha visto il legislatore impegnato a modificare più volte, radicalmente, le disposizioni ad esso relative negli ultimi centocinquant’anni. Si è passati da un appello aperto ai nova, nella vigenza del c.p.c. del 1865, ad una totale chiusura con il nuovo codice di rito del 1942; nel 1950, con una Novella, si è registrato un ritorno all’ammissione di nuove eccezioni e nuove prove davanti al giudice di seconda istanza e nel 1990, la legge n. 353, a seguito dell’influenza esercitata dalla riforma intervenuta nel rito del lavoro nel 1973, ha ricondotto il giudizio d’appello verso il modello della revisio prioris instantiae.
La tesi si concentra in particolare sul problema dell’individuazione dei confini del divieto di nova in appello per quanto concerne le nuove eccezioni e i nuovi mezzi di prova.
Secondo quanto disposto dal 2° comma dell’art. 345 c.p.c., le uniche eccezioni proponibili per la prima volta in appello sono quelle rilevabili anche d’ufficio, con esclusione quindi delle eccezioni cosiddette in senso stretto, cioè di quelle rimesse all’esclusiva iniziativa delle parti. Le questioni interpretative che sorgono in relazione alle nuove eccezioni attengono, in primo luogo, alla distinzione tra eccezioni in senso stretto ed eccezioni in senso lato, nelle ipotesi in cui il legislatore non abbia esplicitamente stabilito la loro rilevabilità d’ufficio da parte del giudice. Occorre successivamente stabilire se il divieto di cui si tratta comporti l’esclusione dal giudizio d’appello anche delle mere difese, non proposte nel procedente grado di giudizio. Una volta individuato il campo d’applicazione dell’art. 345, 2° comma, c.p.c., sorge l’interrogativo circa la facoltà di allegare nuovi fatti, impeditivi, modificativi o estintivi del diritto fatto valere dall’avversario, a fondamento delle nuove eccezioni ammesse in appello.
La possibilità di proporre davanti al giudice di seconda istanza nuovi mezzi di prova è limitata (salvo per il giuramento decisorio, che è sempre deferibile, anche per la prima volta in appello) all’ipotesi in cui tali mezzi istruttori siano considerati dal giudice indispensabili per la decisione della causa ovvero all’ipotesi in cui la parte dimostri che la loro mancata proposizione, nel primo grado di giudizio, è dovuta ad una causa non imputabile alla parte stessa. Le maggiori questioni sul tema hanno ad oggetto la problematica definizione del requisito dell’indispensabilità del nuovo mezzo di prova, anche in relazione alla possibilità che esso permetta l’ingresso in appello di prove da cui la parte sia decaduta in primo grado. Le medesime questioni interpretative si pongono con riferimento alle prove precostituite, in particolare ai documenti, rispetto ai quali gli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali risultano ancora meno univoci.
In appendice alla tesi è affrontato il problema della compatibilità tra l’art. 345 c.p.c. e il procedimento sommario nel nuovo rito societario: il d. lgs. n. 5 del 2003 si limita, infatti, a rinviare, salvo taluni adattamenti, alla disciplina dell’appello prevista per il rito ordinario.
Il criterio che sta alla base dell’interpretazione della disciplina dello ius novorum in appello è da ricondurre al contemperamento tra i valori della ricerca della verità materiale e della durata ragionevole del processo, tra l’esigenza della tutela del diritto di difesa delle parti e la necessità di garantire una composizione rapida della controversia. Da una parte, emerge la necessità di impedire i comportamenti dilatori delle parti ed evitare che le stesse riservino al giudizio di secondo grado le difese più efficaci, cogliendo così di sorpresa l’avversario; dall’altra, vi è l’esigenza di non ridurre l’appello ad un giudizio destinato esclusivamente a correggere gli errori commessi dal giudice di prime cure.
L’obiettivo dell’equilibrio tra questi valori può essere perseguito configurando il giudizio di primo grado come sede privilegiata per l’esame della controversia ed ammettendo tuttavia le parti a correggere ed integrare in appello le difese messe in atto davanti al giudice di prime cure, entro limiti più precisi e certi di quelli che si ricavano dall’attuale disciplina dello ius novorum in appello, così come emerge dalla disposizione di cui all’art. 345 c.p.c.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Silvia Dal Ri |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Trento |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Marino Marinelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 159 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Divieto di ius novum in appello
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi