Dalla Sonoterapia all'Effetto Mozart, quello che la musica non può fare
La tesi ha lo scopo di passare in rassegna una serie di fenomeni caratterizzati dall’impiego di suoni e/o musica con differenti finalità. In specifico i casi presi in esame comprenderanno:
-studiare e modificare la materia inorganica (cimatica);
-curare determinate patologie fisiche delimitate spazialmente (terapia cimatica, detta anche cimaterapia o sonoterapia);
-permettere uno sviluppo mentale maggiore o accelerato di neonati e bambini (effetto Mozart);
-curare disturbi come dislessia, autismo, depressione, schizofrenia ecc. o coadiuvare l’apprendimento di nuove lingue (audiopsicofonologia).
Analizzando quelli che sono i principi basilari su cui poggiano tali teorie a approfondendone i meccanismi d’azione si dimostrerà l’insostenibilità delle asserzioni riportate dai loro sostenitori. Contestualizzando la nascita della cimatica si appurerà che questa disciplina risulta essere una pseudoscienza basata su una precisa dottrina esoterica, e che tale disciplina, utilizzando precise frequenze per porre in vibrazione liquidi e polveri, non ha come fine lo studio della fisica acustica ma bensì la possibilità di dedurre dalle immagini prodotte considerazioni circa l’essenza della realtà, materiale e spirituale. La sonoterapia è l’applicazione terapeutica delle teorie della cimatica. L’utilizzo delle tecniche cimatiche applicate direttamente sul corpo umano si basa su correlazioni organo-specifiche con determinate frequenze. Tale correlazione tuttavia risulterà essere una pura congettura basata su vaghe somiglianze estetiche. L’analisi dell’effetto Mozart sarà fatta innanzi tutto a partire dal suo l’iter scientifico, dalle prime pubblicazioni risalenti a circa vent’anni fa ai numerosi tentativi di conferma avuti successivamente, i quali hanno da una parte invalidato le ipotesi di partenza e dall’altra hanno individuato meccanismi alternativi per spiegare i risultati iniziali. Anche l’analisi della relazione tra musica di sottofondo e apprendimento ha rivelato una sostanziale difficoltà di generalizzazione nel cercare di individuare composizioni più o meno adatte a tale compito di facilitazione. Infine si esamineranno i processi alla base dell’audiopsicofonologia del metodo Tomatis e del suo funzionamento. Le prove aneddotiche riportate e un’originale interpretazione dell’anatomia umana, del tutto inconciliabile con le conoscenze mediche attuali, permetteranno di giustificare la classificazione di questa “terapia del suono” tra le terapie non convenzionali e/o alternative.
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Informazioni tesi
Autore: | Fabio Crepaldi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Conservatorio F.Venezze, Rovigo |
Facoltà: | Diploma Accademico di I livello, conservatorio F.Venezze di Rovigo |
Corso: | Musicologia |
Relatore: | Fabrizio Festa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 110 |
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