Il caso Modo. Indagine sui processi di contaminazione tra editoria periodica di design e moda per la riprogettazione della rivista Modo.
“Il Caso Modo”. Questa tesi riprende il titolo di un supplemento al n.100 di Modo, pubblicato nel settembre 1987, una selezione di articoli che ripercorreva i primi
dieci anni di attività della testata fondata nel 1977 da Alessandro Mendini. Modo ha rappresentato nei suoi 28 anni di pubblicazioni un interessante caso editoriale,
diventando la “rivista di cultura del progetto” per antonomasia. Per lungo tempo, col suo
occhio curioso e indagatore, si è fatta portavoce della cultura progettuale, spesso in
contraddizione alle idee correnti, con intento volutamente polemico e provocatorio, controcorrente e stimolante. Cinque importanti figure del mondo del design si sono
succedute alla direzione della rivista: Alessandro Mendini, Franco Raggi, Andrea Branzi,
Cristina Morozzi e Almerico De Angelis. Negli ultimi anni, vuoi per il proliferare di nuovi periodici dedicati al progetto, vuoi per mancate (o errate) strategie commerciali, la testata si è confinata in una piccola porzione di mercato. Questo ha impedito
di mantenere costantemente un tono critico nei confronti del design e di avere gli strumenti necessari per indagare al meglio l’attualità del panorama progettuale. La chiusura della rivista nei primi mesi del 2006, unitamente all’osservazione attenta di un certo tipo di pubblicazioni di design “ibride”, molto vicine al mondo della moda,
e ai risultati della ricerca sulla “Cross Fertilization” condotta da Sistema Design Italia, mi ha portato a voler ripensare Modo in una nuova ottica. L’obiettivo è dare una nuova
collocazione sul mercato alla rivista, ponendola tra le riviste pluridisciplinari o transdisciplinari; ripulire la pubblicazione da quella reputazione un po’ snob di rivista intellettuale e destinata a un solo pubblico di esperti, che ultimamente il pubblico
le attribuiva. Alleggerire i toni, utilizzare un linguaggio più semplice, avvicinarsi alla struttura di un settimanale, ampliare i contenuti editoriali di attualità, per recuperare invece il carattere di “bollettino di informazione sul design” che inizialmente
Alessandro Mendini aveva voluto per Modo. La tesi parte dunque dalla descrizione del panorama contemporaneo dell’editoria periodica italiana di design, con una focalizzazione particolare sulla realtà del distretto milanese. Segue una mappatura delle principali edizioni dedicate alla progettazione, secondo due assi, uno che determina il taglio
informativo o commerciale delle testate e uno che rileva il livello di pluralità di argomenti
proposti. Si identifica e si analizza quindi un segmento di mercato di riviste cosiddette “ibride”, in cui linguaggio, argomenti e metodi di rappresentazione sono mediati dal mondo della moda. Da questa indagine e dall’analisi dell’evoluzione della rivista Modo
nel corso degli anni si evincono alcuni punti critici che servono, in ultima fase, alla riprogettazione della testata. Il progetto di redesign di Modo - nella struttura compositiva, nel linguaggio e nel layout grafico - è finalizzato alla ricollocazione della pubblicazione
in un mercato più vicino alle riviste interdisciplinari dedicate al design e alle discipline affini, senza perdere il giusto livello di critica e approfondimento della cultura del progetto, che ha da sempre distinto la pubblicazione.
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Informazioni tesi
Autore: | Luca Trombetta |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Politecnico di Milano |
Facoltà: | Design e Arti |
Corso: | Disegno Industriale |
Relatore: | Valeria Iannilli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 648 |
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FAQ
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