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Dal procedimento artistico alla critica. Intorno alle idee estetiche di Michele Guerrisi

Come si può facilmente notare, le teorie di Michele Guerrisi sono molto affini, se non del tutto concordi, con le idee estetiche crociane, in cui si cerca di rivendicare l’assoluta indipendenza dell’arte a dispetto di una qualunque altra attività dell’uomo.
Ciò si può notare soprattutto quando l’autore parla della differenza fra intuizione comune e intuizione artistica: esse differiscono infatti solo in maniera quantitativa in quanto se è vero che un artista è colui che riesce ad esprimere ciò che intuisce, è anche vero d’altronde che tutti siamo un po’ artisti nella misura in cui abbiamo delle rappresentazioni.
Un’altra teoria crociana ripresa da Guerrisi è quella dell’identificazione di genio e gusto in cui il genio diviene produttivo e il gusto riproduttore. Infatti, nel giudicare un opera d’arte, si compie un atto di riproduzione, cioè si rifà internamente il processo della creazione artistica. Per fare in modo che ciò possa avvenire, genio e gusto devono immedesimarsi l’uno con l’altro. Se il parametro del giudizio di gusto è la riuscita o meno dell’espressione, la diversità fra genio e gusto è semplicemente l’articolazione della medesima attività, che nel primo caso, ovvero nel genio diviene produttiva e nel secondo caso, quello del gusto, riproduttiva.
L’arte quindi diventa immagine, nella quale si congiungono il sentimento e l’intuizione.
L’influenza che il pensiero di Croce ha avuto su Guerrisi, si evince facilmente quando quest’ultimo parla del procedimento artistico, nel quale, la realtà dei fenomeni, viene prima percepita tramite la visione e, solo in un secondo momento entra in gioco il sentimento, fattore che guida ciò che per l’artista nel realizzare la sua opera.
Questo è il sentimento che conduce la visione e l’attenzione verso ciò che per l’artista è veramente importante, la fantasia poi, permette agli artisti stessi la trasfigurazione di tale sentimento. Nasce così l’intuizione artistica, che un individuo dotato di genio riesce a trasformare in opera artistica. La creazione dell’opera, quindi, diviene di primaria importanza, altrimenti l’arte esisterebbe soltanto nell’idea dell’artista, e ciò sarebbe fine a sé stesso, in quanto mancherebbe totalmente la condivisione di tale impressione con le altre persone.
Un’altra teoria crociana ripresa da Guerrisi è quella in cui si dice che l’arte non è imitazione della natura, in quanto, l’espressione naturalistica, non ha le caratteristiche di un’attività appartenente all’intuizione estetica ma, al contrario, nemmeno il bello naturale può esistere in quanto il bello è un fattore concernente soltanto il mondo delle attività umane. Il bello naturale può solo essere preso come spunto da cui partire per la riproduzione estetica del fruitore. Guerrisi insiste moltissimo su questo fatto, ovvero che l’arte non sia una mera imitazione della natura, ma che la realtà sia soltanto un aiuto, uno spunto da cui partire non solo per chi deve fruire di un’opera, ma un aiuto anche per la sua creazione.
L’autore crede infatti che la semplice imitazione dei fenomeni naturali non sia arte ma soltanto tecnicismo, automatismo e meccanicismo. Quindi stupisce moltissimo che a tale problema, (ovvero al rapporto tra arte e natura), esso dedichi solo un piccolo paragrafo, posto all’interno del testo L’idea figurativa perché pare una teoria importantissima all’interno della sua estetica.
Riguardo invece alle teoria hegeliane sulla categorizzazione delle arti e sulla superiorità di alcune di esse rispetto ad altre, è molto interessante come Guerrisi, pur essendo uno scultore, non cerchi nemmeno di trovare giustificazioni su una presunta superiorità della scultura riguardo alle altre arti, cosa giustissima perché se l’arte è unica, una non può e non deve prevalere su di un’altra.
Le uniche cose che possono differenziare le arti, sono solo i diversi schemi o i differenti materiali utilizzati per crearle.
È la critica che utilizza in modo errato tali schemi, giustificando così la propria ignoranza riguardo l’arte. Perché solamente chi possiede genio e gusto, ovvero un’artista, può veramente comprendere appieno i problemi legati al mondo dell’arte.

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8 INTRODUZIONE Questa ricerca cerca di approfondire le teorie estetiche di Michele Guerrisi, scultore ed esteta. Si ritiene molto importante il fatto che esso fosse sia un artista che un esteta in quanto si è del parere che una persona dotata di maggior genio artistico possa meglio comprendere i problemi legati al mondo dell’arte, a differenza, di un puro teorico. Un artista, infatti, si pone in un modo diverso rispetto a un individuo meno dotato di genio. Esso riesce a vedere l’arte in un modo differente, non solo meccanico e fisico, ma è capace anche di vedere nella realtà le proprie emozioni e, inoltre, sa come trasferirle agli altri tramite il mezzo artistico e la propria fantasia, riuscendo così a meglio definire ciò che per esso è veramente importante. Così facendo, offre una nuova idea, la “sua” idea del mondo che ci circonda. Per questo lavoro ci si è avvalsi di diversi metodi di ricerca, reperendo informazioni soprattutto dai libri di Michele Guerrisi oltre che sui testi dei vari autori da esso citati o criticati negli stessi, come L. Venturi, Wölfflin, Hegel, A. Riegl e B. Berenson e soprattutto Benedetto Croce. Oltre che dai testi si è cercato, seppur in maniera minore, informazioni dai quotidiani e da internet. Il lavoro si divide in quattro parti principali più una biografia dell’artista. Il primo capitolo è una breve introduzione storica in cui si parla delle idee che il fascismo aveva riguardo l’arte, come ad esempio il mito della nuova romanità, idee che fortemente influenzarono Michele Guerrisi nelle sue opere artistiche. Non bisogna inoltre dimenticare che in quegli anni erano molto influenti le idee di Croce e, gli scritti di Guerrisi, sono un ottimo esempio di come il filosofo marchigiano ha fortemente influenzato la società e l’estetica di quegli anni in Italia. Nella seconda parte si è presa principalmente in esame l’arte della scultura e i problemi a essa legati. Il capitolo è suddiviso a sua volta in tre sottocapitoli in cui si parla del concetto di volume, la composizione e gli schemi artistici e le cause della decadenza della scultura in Italia.

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Informazioni tesi

  Autore: William Casula
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari
  Facoltà: Design e Arti
  Corso: Scultura
  Relatore: Domenico Spinosa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 97

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