Alberto Sordi. Il volto, la voce, il corpo e l'anima del secondo dopoguerra italiano
Perché il grande attore romano ha rappresentato in modo così dirompente l’interiorità e l’esteriorità, i difetti e i pregi di un intero popolo (o di gran parte di esso) soprattutto in un determinato lasso di tempo? Perché è unanimemente riconosciuto come uno dei più rilevanti interpreti emersi dal secondo dopoguerra, ed emblema della commedia all’italiana? Com’è riuscito a catalizzare l’attenzione e a imporre i suoi personaggi al grande pubblico? In definitiva, perché Sordi?
Queste le prime domande che mi hanno spinto ad affrontare l’ingombrante figura dell’attore-autore Sordi. Ho tentato di andare oltre i dati di superficie – ormai largamente noti e su cui si è scritto e discusso oltremodo – andando a sviscerare le interconnessioni psicologiche, culturali, socio-politiche e l’enorme impatto del suo italiano medio nel panorama cinematografico nazionale. Un attore a suo modo controcorrente e anticonformista che, se ha ereditato in parte gli insegnamenti del passato (soprattutto il neorealismo), ricalcando anche le tendenze e i cliché contemporanei, li ha poi sperimentati invece in chiave satirica e dissacrante, riadattandoli in funzione di un suo progetto comico ben preciso sin dagli scoraggianti e poco apprezzati primissimi esordi sul grande schermo.
Credo che le quattro componenti da me citate riguardo all’istrione Sordi: il volto, la voce, il corpo, l’anima, siano gli elementi essenziali di cui ha potuto disporre un interprete di questo calibro, i quali, complementari tra loro come pezzi di un mosaico, gli hanno consentito di affermarsi a grandi livelli.
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Informazioni tesi
Autore: | Enrico Valentini |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Dams - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo |
Relatore: | Stefania Parigi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 148 |
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