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Il diritto d'autore in Internet

I grossi mutamenti portati dal continuo progresso delle tecnologie digitali e le ripetute violazioni del diritto, che hanno luogo tra i consociati, hanno portato all’attuale crisi della tradizionale concezione del diritto d’autore. Il più efficace mezzo che consente la violazione del diritto d’autore è il sistema del file-sharing. Negli Stati Uniti la società che ha scritto il software Napster, il primo che ha permesso la condivisione fra utenti di opere musicali attraverso Internet (c. d. Peer-To-Peer), è incorsa in una vicenda giudiziaria che ne ha decretato il fallimento ma nuovi programmi sono stati sviluppati e continuano ad essere utilizzati da milioni di persone. L’atteggiamento più diffuso fra gli utilizzatori del P2P è che Internet e la possibilità dello scambio delle informazioni rappresentino una forma di libertà insostituibile in un mondo troppo controllato da lobbies economiche e di potere. Come in una rincorsa per la sopravvivenza, in risposta alle minacce dei detentori di copyright di azioni legali arrivate nei confronti degli utenti, nuove tecnologie vengono sperimentate e nel P2P l’esigenza di anonimato porta all’implementazione della crittografia.
Il Parlamento Europeo è tornato più volte in questi anni a occuparsi della proprietà intellettuale fino alla Direttiva 2004/48/CE IP Right Enforcement ma anche i legislatori di molti Paesi stanno studiando come contenere il fenomeno della pirateria audiovisiva nella Rete. Per rimanere all’Italia recentissima è l’approvazione della Legge 21 maggio 2004, n. 128 “Conversione in legge, con modificazioni, del d.l. 22 marzo 2004, n. 72, recante interventi per contrastare la diffusione telematica abusiva di materiale audiovisivo, nonché a sostegno delle attività cinematografiche e dello spettacolo” con la quale il Governo si è posto l’obbiettivo di contrastare il fenomeno dell'illecito scambio via internet di opere tutelate dal diritto d'autore adottando quindi una linea repressiva. Nella direzione opposta si è mosso invece il Ministro della Cultura brasiliano. Questi ha annunciato l’istituzione di un metodo di compensazione alternativo: la riforma prevede la creazione di un database digitale di musica da cui attingere liberamente; i diritti d’autore verranno corrisposti agli autori con gli introiti derivanti dalle tasse imposte sui supporti registrabili (CD vergini) sui software e sui lettori di musica digitale e in base al numero di download realmente avvenuti. In questo modo agli artisti saranno corrisposti diritti d’autore in quota proporzionale al numero di volte che le loro opere sono state scaricate dal Web.

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10 Introduzione Il diritto d’autore e la proprietà intellettuale in generale attraversano una fase rivoluzionaria: l’elaboratore elettronico permette di trasformare un’opera dell’ingegno in un flusso di numeri (sequenze di 0 e di 1); attraverso la rete Internet è poi possibile trasferirla in qualsiasi luogo. Ciò che prima era fissato su un supporto fisico (CD-Rom, libro, videocassetta) con la digitalizzazione perde la sua materialità. Quindi l’opera è fruibile senza che l’utente sia in qualche modo obbligato a recarsi fisicamente in un negozio di libri o di dischi, al cinema, al teatro, ad un concerto e così via: il consumatore la riceve direttamente sul terminale abilitato (telefono, palmare, computer, ecc). I grossi mutamenti portati dal continuo progresso delle tecnologie digitali e le ripetute violazioni del diritto, che hanno luogo tra i consociati, hanno portato all’attuale crisi della tradizionale concezione del diritto d’autore. Il più efficace mezzo che consente la violazione del diritto d’autore è il sistema del file-sharing (dall’inglese, to share = condividere). Negli Stati Uniti la società che ha scritto il software Napster, il primo che ha permesso la condivisione fra utenti di opere musicali attraverso Internet (c. d. Peer-To-Peer), è incorsa in una vicenda giudiziaria che ne ha decretato il fallimento ma nuovi programmi sono stati sviluppati e continuano ad essere utilizzati da milioni di persone. L’atteggiamento più diffuso fra gli utilizzatori del P2P è che Internet e la possibilità dello scambio delle informazioni rappresentino una forma di libertà insostituibile in un mondo troppo controllato da lobbies economiche e di potere. Come in una rincorsa per la sopravvivenza, in risposta alle minacce dei detentori di copyright di azioni legali arrivate nei confronti degli utenti, nuove

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