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Le pratiche sleali e scorrette delle imprese. La pubblicità ingannevole al tempo del Covid-19

La pubblicità è la forma di comunicazione dei messaggi rivolta, in modo massivo, al pubblico, con la finalità di creare notorietà e accordo nei confronti di un prodotto, un’azienda, o più in generale, di un’attività, che avendo come principale campo di applicazione quello commerciale, può essere considerata come ponte da interporre fra il prodotto e il corrispondente consumatore che vi si interessa. Infatti, sarebbe proprio grazie alla pubblicità che, si attira l’attenzione di quest’ultimo, il quale verrebbe poi a conoscenza del prodotto in questione. Avente origine alla fine del Quattrocento, grazie alla comparsa del primo annuncio pubblicitario a mezzo stampa, la comunicazione promozionale, dalla sua nascita fino ad oggi, ha avuto una continua evoluzione negli anni, a tal punto, da diventare lo strumento di divulgazione più utilizzato dalle aziende. Sviluppo ottenuto persino grazie al linguaggio che le imprese adottano, strettamente connesso alla natura persuasiva, caratterizzante anche la pubblicità stessa, la quale dà vita ad un messaggio di semplice interpretazione, attraente e suggestivo, in modo da essere indirizzato e diffuso facilmente nelle società più moderne, attraverso una comunicazione sempre più convincente e intrusiva. Affinché, il prodotto venga presentato effettivamente come il migliore e come se fosse economicamente più conveniente di altri, in modo che il cliente sia invogliato ad acquistarlo, la pubblicità deve essere efficiente e rispettare i relativi principi stabiliti per la sua correttezza, quindi, le esagerazioni sulle qualità del prodotto e le scaltrezze per attirare l'attenzione sulla novità o sull’originalità, come sul vantaggio economico di una certa promozione o di vantaggiose forme di pagamento non devono risultare ingannevoli e scorrette.
Con il passare del tempo, infatti, accanto all’evolversi delle diverse forme di mercato si presentano alcuni mutamenti relativi al ruolo svolto dalla pubblicità commerciale, in quanto il carattere informativo e lo scopo principale di attirare l'attenzione dei consumatori sul prodotto e convincerli che sia di ottima qualità, fanno prendere maggiore consapevolezza alle aziende del potere parassitario che la pubblicità possiede e, spesso, le imprese, avendo come unico obiettivo quello di riuscire a vendere i prodotti ai clienti, sfruttano o tentano di approfittare di questo potere a loro vantaggio usando, consapevolmente, tecniche di pubblicità ritenute ingannevoli dalla disciplina normativa che le regola. Tuttavia, non essendo stabilito un limite ben delimitato e chiaro fra una pubblicità che propone un'immagine enfatizzata ed una pubblicità ingannevole, questa distinzione illecita viene lasciata, esclusivamente, alle dipendenze della soggettività percettiva di ciascun consumatore, perciò da come interpreta il contenuto del messaggio.

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5 INTRODUZIONE La pubblicità è la forma di comunicazione dei messaggi rivolta, in modo massivo, al pubblico, con la finalità di creare notorietà e accordo nei confronti di un prodotto, un’azienda, o piø in generale, di un’attività, che avendo come principale campo di applicazione quello commerciale, può essere considerata come ponte da interporre fra il prodotto e il corrispondente consumatore che vi si interessa. Infatti, sarebbe proprio grazie alla pubblicità che, si attira l’attenzione di quest’ultimo, il quale verrebbe poi a conoscenza del prodotto in questione. Avente origine alla fine del Quattrocento, grazie alla comparsa del primo annuncio pubblicitario a mezzo stampa, la comunicazione promozionale, dalla sua nascita fino ad oggi, ha avuto una continua evoluzione negli anni, a tal punto, da diventare lo strumento di divulgazione piø utilizzato dalle aziende. Sviluppo ottenuto persino grazie al linguaggio che le imprese adottano, strettamente connesso alla natura persuasiva, caratterizzante anche la pubblicità stessa, la quale dà vita ad un messaggio di semplice interpretazione, attraente e suggestivo, in modo da essere indirizzato e diffuso facilmente nelle società piø moderne, attraverso una comunicazione sempre piø convincente e intrusiva. AffinchØ, il prodotto venga presentato effettivamente come il migliore e come se fosse economicamente piø conveniente di altri, in modo che il cliente sia invogliato ad acquistarlo, la pubblicità deve essere efficiente e rispettare i relativi principi stabiliti per la sua correttezza, quindi, le esagerazioni sulle qualità del prodotto e le scaltrezze per attirare l'attenzione sulla novità o sull’originalità, come sul vantaggio economico di una certa promozione o di vantaggiose forme di pagamento non devono risultare ingannevoli e scorrette. Con il passare del tempo, infatti, accanto all’evolversi delle diverse forme di mercato si presentano alcuni mutamenti relativi al ruolo svolto dalla pubblicità commerciale, in quanto il carattere informativo e lo scopo principale di attirare l'attenzione dei consumatori sul prodotto e convincerli che sia di ottima qualità, fanno prendere maggiore consapevolezza alle aziende del potere parassitario che la pubblicità possiede e, spesso, le imprese, avendo come unico obiettivo quello di riuscire a vendere i prodotti ai clienti, sfruttano o tentano di approfittare di questo potere a loro vantaggio usando, consapevolmente, tecniche di pubblicità ritenute ingannevoli dalla disciplina normativa che le regola. Tuttavia, non essendo stabilito un limite ben delimitato e chiaro fra una pubblicità che propone un'immagine enfatizzata ed una pubblicità ingannevole, questa distinzione illecita viene lasciata, esclusivamente, alle dipendenze della soggettività percettiva di ciascun consumatore, perciò da come interpreta il contenuto del messaggio.

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Parole chiave

agcm
pubblicità ingannevole
tutela del consumatore
autodisciplina pubblicitaria
pubblicità commerciale
coronavirus
pratiche commerciali scorrette
normativa della pubblicita ingannevole
commercializzazione scorretta
tecniche ingannevoli

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