La politica di coesione e il processo di convergenza in Europa
Questo lavoro di tesi nasce con l’ambizione di affrontare uno dei temi centrali degli interventi dell’Unione Europea, ossia il ruolo della Politica di Coesione nella riduzione degli squilibri economici tra paesi e regioni dell’UE. L’interrogativo che ci si pone è: l’Unione Europea è riuscita a raggiungere l’obiettivo di una convergenza economica tra le economie più prospere e quelle meno sviluppate?! Oppure si è ancora lontani dall’obiettivo della Coesione? Dopo aver descritto la base teorica di riferimento e la metodologia per la misurazione del processo di Convergenza si è proseguito con una brevissima analisi di carattere empirico che ci ha permesso di rispondere in modo affermativo al quesito posto, dunque dall’analisi condotta sembrerebbe in atto un processo di convergenza, sebbene si presenti in forma poco accentuata. La Coesione è il risultato a cui aspira l’intera politica di intervento europea e dipende sia dall’innesco di un processo economico di convergenza sia da un processo di integrazione che lo sostenga nel lungo periodo. Dunque, si può asserire che la Coesione senza la Convergenza rimane un concetto astratto che non si può perseguire, così come è essenziale il livello di integrazione per raggiungere la finalità della coesione.
La teoria economica che si occupa dei temi della Convergenza – Divergenza è molto vasta e si riallaccia alle fondamentali tesi sulla Crescita. Gli studi analizzati hanno il comune obiettivo di misurare empiricamente la convergenza e o divergenza delle economie regionali europee. Si discutono alcune questioni metodologiche per l’analisi delle dinamiche dei divari di sviluppo regionale prestando particolare attenzione alle caratteristiche dei dati: la disponibilità di dati di serie storiche molto lunghe, l’utilizzo delle stesse variabili lungo tutto l’arco temporale e mantenere costanti le unità geografiche di riferimento sono le caratteristiche necessarie affinchè si possano ritenere valide le conclusioni a cui si è giunti. Per l’Unione Europea questi sono problemi ricorrenti con cui si imbattono la maggior parte dei lavori analizzati, poiché la maggior parte dei paesi europei si è adeguata solo di recente ai criteri di raccolta dei dati definiti a livello comunitario, per cui le comparazioni di lungo termine sono viziate dalla non omogeneità delle osservazioni. I database disponibili utilizzati nella gestione delle regressioni sono per la maggiore incoerenti, Eurostat ad esempio negli ultimi venti anni ha cambiato tre volte la definizione di unità di analisi di riferimento, causa principale dei differenti risultati a cui giungono i vari lavori empirici. A tal proposito si distinguono i due principali approcci a cui far riferimento per la misura della convergenza: quello parametrico e quello non-parametrico, il primo basato su indicatori sintetici, mentre il secondo analizza le dinamiche delle variabili nelle singole unità di analisi.
La parte finale di questo lavoro è orientata ad analizzare nello specifico il processo di convergenza di tre paesi europei: Germania, Italia e Spagna. La scelta degli stati è stata dettata dal comune divario interno che li caratterizza e dal largo accesso alle fonti di finanziamento europee.
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Informazioni tesi
Autore: | Cinzia Summa |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'economia |
Relatore: | Vera Negri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 221 |
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