Chronic Care Model: un approccio assistenziale integrato
Il CCM è progettato per aiutare a migliorare lo stato di salute del paziente modificando la routine di cure ambulatoriali, attraverso sei correlati cambiamenti del sistema al fine di trasformare la cura quotidiana per i pazienti con malattie croniche da acuta e reattiva a proattiva, pianificata, e basato sulla popolazione. Le sei direttive fondamentali su cui è impostato il CCM sono:
• Le risorse della comunità: per migliorare l’assistenza ai pazienti cronici le organizzazioni sanitarie devono stabilire solidi collegamenti con le risorse della comunità: gruppi di volontariato, gruppi di auto aiuto, centri per anziani autogestiti.
• Le organizzazioni sanitarie: una nuova gestione delle malattie croniche dovrebbe entrare a far parte delle priorità degli erogatori e dei finanziatori dell’assistenza sanitaria. Se ciò non avviene difficilmente saranno introdotte innovazioni nei processi assistenziali e ancora più difficilmente sarà premiata la qualità dell’assistenza.
• Il supporto all’autocura: nelle malattie croniche il paziente diventa il protagonista attivo dei processi assistenziali. La gestione di queste malattie può essere insegnata alla maggior parte dei pazienti.
• L’organizzazione del team: la struttura del team assistenziale (MMG, infermieri, ecc.) deve essere modificata, separando l’assistenza ai pazienti acuti dalla gestione programmata ai pazienti cronici. Il MMG tratta i pazienti acuti, interviene nei casi cronici complicati. L’infermiere è formato per supportare l’auto-cura dei pazienti ed assicurare la programmazione e lo svolgimento del follow-up dei pazienti. La visita programmata è uno degli aspetti più significativi della nuova organizzazione.
• Il supporto alle decisioni: l’adozione di linee guida basate sull’evidenza forniscono gli standard per fornire un’assistenza ottimale ai pazienti cronici.
• I sistemi informativi: i sistemi informativi computerizzati svolgono tre importanti funzioni:
1) come sistema di allerta che aiuta i team delle cure primarie ad attenersi alle linee-guida;
2) come feedback per i medici, mostrando i loro livelli di performance nei confronti degli indicatori delle malattie croniche, come i livelli di emoglobina A1c e di lipidi;
3) come registri di patologia per pianificare la cura individuale dei pazienti. (Wagner, 2000; Bodenheimer et al., 2002).
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Paglia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Scienze Infermieristiche |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Alessandro Pizzalla |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 95 |
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Chronic Care Model. ''Home Health Care''
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