Skip to content

Emergenza, cittadinanza, esclusione. Un'analisi antropologica della gestione politica dei campi nomadi.

Nel mio lavoro di tesi mi sono occupata dall'analisi delle politiche di gestione della “questione rom” da parte delle Istituzioni. Mi sono resa conto che esistono delle vere e proprie forme di discriminazione istituzionale: mi sono allora chiesta cosa possa giustificarle.
L'analisi, effettuata dapprima in un contesto “macro”, quale è quello della realtà italiana, è stata poi calata all'interno del “micro” contesto della città di Foggia che ormai si confronta con la comunità rom macedone da circa un ventennio e che ora ha a che fare anche con una più recente immigrazione di rom rumeni.
Mi sono occupata di tali questioni in un'ottica di antropologia “della” politica che, in quanto tale, prende in esame la “policy”. Una lettura della policy come fenomeno antropologico vede le sue implicazioni morali, culturali, economiche e la elegge a strumento fondamentale nell'organizzazione delle società contemporanee.
Dal momento che le pratiche di governo intrattengono uno stretto rapporto con la sfera della vita e del benessere materiale, morale e della salute della popolazione, mi è sembrato inevitabile il riferimento al concetto di biopolitica elaborato da Michel Foucault.
In Italia, una delle prime soluzioni individuate per far fronte al problema degli accampamenti abusivi di rom e sinti è stata l'istituzione di campi sosta; tale soluzione si è immediatamente rivelata funzionale al controllo totale delle popolazioni rom e sinti. Il campo, come luogo di segregazione indiscriminata basata sulla semplice appartenenza comunitaria invece che sul principio di responsabilità personale, permette di gestire situazioni che vengono ritenute pericolose per la pubblica sicurezza.
Nell'analisi del contesto locale sono emerse le stesse pratiche di delocalizzazione, queste hanno portato ad un allontanamento sempre maggiore della popolazione rom dal centro della città, fino alla loro totale espulsione che si verifica nella situazione attuale, in cui il campo di sosta è stato confinato in aperta campagna in una borgata a 14 chilometri dalla città.
Sebbene a livello ufficiale i discorsi delle figure istituzionali abbiano sempre fatto riferimento alla necessità di integrazione delle comunità rom e alla tutela della dignità umana, a un livello immediatamente inferiore esiste un discorso non ufficiale impregnato di una forte componente di pregiudizio nei confronti della comunità rom. E', questo, un discorso istituzionale, che considera la comunità rom incapace di gestirsi autonomamente e incompatibile con il resto della città, nei cui confronti gli amministratori si mostrano sfiduciati e delusi.
Oltre a ciò, l'analisi sella situazione foggiana ha rivelato anche l'esistenza di una forte disparità di trattamento tra la comunità di più antico insediamento, quella macedone, e quella di più recente immigrazione, quella rumena. Infatti mentre per la prima si ha una, seppur minima e che con i limiti che ho già mostrato, presa in carico da parte del potere istituzionale, per la seconda vengono messi in atto solo interventi a tutela dell'ordine pubblico.
I rom rumeni che vivono a Foggia non hanno un campo, né tanto meno sono ritenuti averne diritto, nei confronti degli accampamenti abusivi in cui vivono si registra una politica di tolleranza da parte delle istituzioni che può però essere letta anche come indifferenza dal momento che la situazione viene lasciata nello status quo fino all'esplosione di un'emergenza sanitaria cui fa seguito lo sgombero coatto dell'accampamento, di solito senza che vengano fornite soluzioni alternative.
Nei confronti dei rom macedoni viene invece attuata una politica di assistenzialismo e fornitura di servizi straordinari che proprio la delocalizzazione del campo ha reso indispensabile.
A queste osservazioni va aggiunto anche che non esiste un vero e proprio coinvolgimento dei rom nelle decisioni che li riguardano direttamente: sembra che manchi una reale volontà di ascolto delle loro esigenze e tutto ciò non può che tradursi in una reale e profonda sfiducia da parte degli stessi rom nei confronti delle istituzioni.
Al contrario viene attuata una politica di delega al settore del volontariato cui si chiede di gestire la situazione solo nel breve-medio periodo senza che si possa sviluppare una progettualità a lungo termine.
Per tutti questi motivi, mi è sembrato che queste politiche, seppur non esplicitamente razziste, siano fortemente discriminatorie nei confronti della minoranza rom e si configurino come vere e proprie politiche dell'esclusione.
Tutte le politiche dell'esclusione, basate sull'instaurazione di uno stato di eccezione, mettono in risalto quello che Foucault ha chiamato “potere di respingere nella morte” che è proprio di ogni potere statale nel momento in cui decide di prendere in carico la vita di una parte di popolazione e proteggerla da tutto ciò che possa nuocerle.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
2 Introduzione La situazione dei rom in Italia presenta gravi forme di esclusione e marginalizzazione che vengono ampiamente giustificate a livello istituzionale e dell’opinione pubblica. Mi sono chiesta quali siano le modalità attraverso cui avviene la legittimazione di tali forme di esclusione, quali meccanismi vengano messi in atto dalle istituzioni nel momento in cui sono chiamate a gestire una parte di popolazione che viene rappresentata difficilmente integrabile come quella rom. Mi sono occupata di tali questioni in un’ottica antropologica che prende in esame quella parte della politica che nel contesto anglosassone viene definita come “policy”, ossia politica pubblica, nelle pratiche in cui questa funziona come strumento di governo. Ho cercato di esaminare il modo in cui essa costruisce i suoi oggetti, i discorsi e le forme legittime di governamentalità. L’antropologia “della” politica, nella teorizzazione che ne hanno fatto Cris Shore e Susan Wright 1 , individua nella “policy” un nuovo campo antropologico da analizzare. La policy stessa si configura come fenomeno antropologico che può essere letto in vari modi e che ha implicazioni morali, culturali, economiche. Essa, intesa come politica sociale, pubblica e istituzionale, è uno strumento centrale nell’organizzazione delle società contemporanee. Le policies determinano vari aspetti della vita sociale e individuale, risulta perciò centrale un’analisi del ruolo da esse svolto nella società contemporanea. L’approccio antropologico può mostrare le modalità in cui esse operano in vari campi come strumento di governo e nell’organizzazione della popolazione entro i sistemi del potere e dell’autorità. Le 1 C. Shore e S.Wright (a cura di) 1997: 3 e seg.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi