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Campagna elettorale tra tv e internet: analisi delle elezioni europee 2009 in Italia

Tra il 4 e il 7 giugno 2009 più di trecento milioni di persone si sono recati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento Europeo, un’assemblea di cui tutti conoscono il nome ma spesso ne ignorano l’importanza, le funzioni e le attività. Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che il 70% delle leggi approvate in Italia sono la ratifica di direttive che provengono da Bruxelles, in altri termini sono una trasposizione diretta delle norme europee. Le elezioni europee 2009 saranno le prime a svolgersi secondo il Trattato di Lisbona: con la sua entrata in vigore nel dicembre 2009, il ruolo del Parlamento europeo sarà ulteriormente rafforzato in quanto dotato di nuovi importanti poteri in materia di legislazione e bilancio nonché di maggiore peso nella stipula di accordi internazionali. Questo lavoro si divide specificatamente in sei capitoli. Nel primo focalizzo l’attenzione sul Parlamento europeo descrivendone distintamente i poteri e le funzioni che lo contraddistinguono e in un’ottica strutturale quanti seggi conta e su quali basi avviene la suddivisione tra i diversi partirti politici europei. Consapevole del gap esistente tra i cittadini e le istituzioni europee, il Parlamento, coadiuvato dalla Commissione europea e il Governo italiano, si è posto una sfida, dallo slogan “Comunicare per coinvolgere", per accrescere nei cittadini la consapevolezza dei benefici dell'Ue e per stimolarne la partecipazione.
Nel secondo capitolo si è voluto tracciare un profilo degli euro candidati italiani proposti dalle varie liste: rispetto alle precedenti elezioni la scelta di questo o quel candidato ma soprattutto i criteri utilizzati hanno inciso fortemente sul contesto socio - politico nazionale e hanno avuto grande risalto sui media italiani e stranieri. Di seguito si entra nel vivo della dissertazione: il terzo capitolo, infatti, verte sullo studio minuzioso della campagna elettorale condotta dai partiti attraverso i differenti media a loro disposizione quindi spot televisivi, siti internet e cartellonista pubblicitaria. Sotto la lente sono stati posti i programmi elettorali dei due grandi partiti italiani ovvero Partito delle libertà e Partito democratico cercando di individuare le parole chiave su cui si è basata interamente la loro campagna. Infine si è fatta una cernita circa gli avvenimenti più significativi che hanno caratterizzato la competizione elettorale: essa difatti si è svolta in un clima interno ed internazionale molto particolare che non ha facilitato un confronto e un dibattito politico di carattere europeo.
Il quarto capitolo è rivolto anch’esso alla sfida partitica ma da un punto di vista tattico: sono state esaminate le scelte organizzative, strategiche e comunicative, dei principali partiti italiani i quali si sono attivati sostanzialmente sul territorio, riscoprendone l’importanza. La seconda parte del medesimo capitolo è rivolto ai costi elettorali e ai sondaggi, elementi imprescindibili nell’analisi di una campagna elettorale divenuti da tempo assi portanti dell’informazione politica. Il quinto capitolo è costituito dall'analisi del risultato pervenuto dallo scrutinio delle schede: si è voluto comparare i risultati espressi dall’attuale consultazione con quelli di cinque anni prima. Il sesto e ultimo capitolo si fonda su un’analisi attenta e precisa dell’agenda europea dei media lungo un arco temporale di due mesi, aprile e maggio. Nello specifico nel primo paragrafo sono state oggetto di studio le tribune elettorali e le puntate dei programmi di informazione politica quali Porta a Porta e Matrix trasmesse nel periodo di campagna elettorale; grande attenzione è stata data ai telegiornali di Tg1 e Canale5, i quali rappresentano attualmente il principale mezzo utilizzato dagli italiani per formarsi un’opinione sull’offerta politica. In secondo luogo l’attenzione è stata spostata sui quotidiani attraverso i quali si è ricostruita la campagna elettorale, i temi trattati, le candidature e i programmi dei partiti nazionali ed europei: sono stati confrontati la Repubblica e il Corriere della Sera in quanto sono i principali giornali a diffusione nazionale che meglio rispecchiano gli orientamenti politici. Nel complesso è stato valutato il contenuto dell’agenda mediale offerto nel periodo di campagna elettorale e se le informazioni divulgate risultano confacenti alla costruzione di un quadro interpretativo utile per l’elettorato.

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IL PARLAMENTO EUROPEO 1.1 DESCRIZIONE DELL’ISTITUZIONE 5 Il Parlamento europeo è l’istituzione comunitaria che rappresenta la volontà democratica dei 500 milioni di cittadini residenti nei 27 Stati membri dell’Unione europea. E’ l’unico Parlamento transnazionale al mondo, infatti, eletto a suffragio universale. La prima votazione diretta avvenne nel giugno 1979, prima di allora i deputati europei venivano nominati dai rispettivi governi nazionali ed avevano tutti un doppio mandato. Dal 1958, quando era un’Assemblea parlamentare europea, la composizione e i poteri assunti da questa istituzione sono cambiati notevolmente, frutto dei progressivi ampliamenti dell’Unione europea e delle revisioni dei Trattati alla base della cooperazione. Dal ruolo meramente consultivo che rivestiva nel 1958, è divenuto co-legislatore, assieme ai rappresentanti dei governi nazionali, per la maggior parte della normativa UE; i dibattiti e le risoluzioni, da esso proposte, dettano spesso l’agenda europea influenzando le decisioni del Consiglio. Questa istituzione esercita tre poteri fondamentali: il potere legislativo, nel quadro della procedura di cooperazione, che le permette congiuntamente al Consiglio dei ministri di approvare gli atti proposti dalla Commissione europea; il potere di bilancio, ovvero adotta o respinge il bilancio presentato dalla Commissione ed esaminato congiuntamente al Consiglio ed infine il potere di controllo democratico e di supervisione su tutte le altre istituzioni dell’UE e in particolare 6 sulla Commissione. 5 Ha la propria sede ufficiale a Strasburgo mentre le riunioni delle commissioni parlamentari e le eventuali sessioni plenarie straordinarie si svolgono a Bruxelles. 6 Il Parlamento europeo ha il potere di approvare o respingere la nomina dei commissari e ha il diritto di censurare collettivamente la Commissione. 10

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