Attaccamento nel disturbo da uso di alcol e correlati psicopatologici
Verso un modello patogenetico della dipendenza da alcol
Sulla base di quanto finora emerso è possibile tracciare un profilo psicologico degli alcoldipendenti e affermare, in termini generali, che essi mostrano una prevalenza di attaccamenti insicuri, hanno sovente subito traumi a partire dall'infanzia, sono spesso alessitimici e presentano tendenze dissociative in larga percentuale. Arrivati a questo punto è necessario tentare di chiarire perché e in che modo queste caratteristiche contribuiscono a determinare il comportamento di dipendenza.
Un importante contributo in questo senso deriva dallo studio di Zdankiewicz-Ścigała e Ścigała (2019). I ricercatori hanno proposto un approccio olistico alla descrizione degli aspetti dello sviluppo traumatico e alla spiegazione dei meccanismi psicologici responsabili della genesi e del mantenimento delle disfunzioni affettive. La loro intenzione era quella di identificare un percorso specifico dello sviluppo eziologico della dipendenza da una prospettiva psicologica, attraverso l'analisi dell'influenza che gli stili di attaccamento, l'alessitimia, il trauma e la dissociazione hanno sullo sviluppo dell'alcolismo.
L'ipotesi iniziale formulata da Zdankiewicz-Ścigała e Ścigała è che esista una relazione causale diretta tra attaccamento e dipendenza, mentre il trauma, l'alessitimia e la dissociazione esercitano un impatto indiretto. Nello specifico, l'alessitimia e il trauma influenzano l'inclinazione alla dissociazione patologica e queste relazioni reciproche aumentano la tendenza a sviluppare una dipendenza.
Lo studio ha coinvolto 163 soggetti dipendenti dall'alcol, 14 soggetti a rischio di alcolismo e un gruppo di controllo formato da 90 individui. Allo scopo di valutare il livello di dipendenza dall'alcol è stato somministrato il Michigan Alcohol Screening Test (MAST - Selzer, 1971), un'intervista composta da 25 item dicotomi (Sì/No) ai quali si attribuisce un punteggio ponderato che va da 1 a 5. Lo score totale è dato dalla somma delle risposte con punteggio diverso da zero. Un punteggio minore o uguale a 4 indica assenza di problematiche correlate all'alcol, pari a 5/6 è indicativo di una situazione di rischio di alcolismo, maggiore o uguale a 7 indica la presenza di una condizione di dipendenza.
La valutazione dell'attaccamento è stata effettuata attraverso la versione polacca dell'Attachment Style Questionnaire (Plopa 2008).
Il questionario è usato per misurare il tipo di attaccamento al partner attuale e prevede la distinzione tra attaccamento sicuro, ambivalente ed evitante. Ogni scala contiene 8 affermazioni verso le quali il soggetto deve esprimere il suo grado di accordo/disaccordo. Le risposte sono fornite tramite una scala Likert a 7 punti.
La Traumatic Experiences Checklist (TEC - Nijenhuis et al., 2002) è stata impiegata per valutare l'intensità delle esperienze traumatiche. Nello studio di Zdankiewicz-Ścigała e Ścigała è stata utilizzata esclusivamente una scala generale, ma il questionario consente anche il calcolo dei punteggi per specifiche categorie di traumi. Lo strumento indaga 29 eventi traumatici differenti, da uno di basso impatto a uno di alto valore traumatizzante. Il soggetto è invitato a indicare se è stato vittima di quel particolare evento traumatico, l'età in cui esso è avvenuto, la sua durata e il livello soggettivo dell'impatto del trauma sulla sua vita, espresso su un intervallo da 1 a 5. Punteggi elevati indicano una maggiore intensità delle esperienze traumatiche.
Il Curious Experiences Survey (CES - Goldberg, 1999) è stato somministrato per esaminare la tendenza alla dissociazione. Il sondaggio comprende 31 item e consente di ottenere un punteggio distinto per 3 scale rappresentative di fenomeni dissociativi: Amnesia, Assorbimento e Depersonalizzazione. Le risposte ad ogni item sono fornite mediante una scala Likert a 5 punti.
Al fine di valutare il livello di alessitimia è stata utilizzata la Twenty item Toronto Alexithymia Scale (Bagby et al., 1994), della quale è stata riportata una descrizione nel primo paragrafo del capitolo.
L'ipotesi inizialmente formulata dagli studiosi è stata verificata considerando le variabili singolarmente e in associazione tra loro.
L'analisi della varianza a un fattore applicata all'attaccamento, al trauma e alla dissociazione, ha evidenziato nei soggetti dipendenti dall'alcol punteggi significativamente più bassi sulla scala dello stile di attaccamento sicuro e punteggi più alti sulle scale degli stili ansioso-ambivalente ed evitante. Inoltre, negli alcoldipendenti sono stati riscontrati livelli più elevati di intensità del trauma rispetto ai controlli e sono stati ottenuti punteggi significativamente maggiori su tutte le scale di dissociazione. Questi risultati confermano i dati emersi dagli studi fin qui descritti.
Prima di procedere con analisi statistiche più avanzate, i ricercatori hanno calcolato il coefficiente di correlazione r di Pearson per stabilire se tipi specifici di esperienze traumatiche si associano a specifiche sottodimensioni della dissociazione e dell'alessitimia. È stato riscontrato che la dissociazione e le sue sottodimensioni risultano connesse soprattutto con l'abuso sessuale e la negligenza emotiva. L'analisi delle correlazioni in riferimento all'alessitimia ha evidenziato un suo forte legame con l'abbandono emotivo e l'abuso emotivo. Oltre ad essere associato all'alessitimia nel suo insieme, l'abuso emotivo è fortemente correlato alla dimensione relativa alla difficoltà nell'identificazione e nella verbalizzazione delle emozioni. Questi nessi sono stati individuati sia nel gruppo testato, sia nel gruppo di controllo. Le relazioni tra esperienze traumatiche dell'infanzia, dissociazione e alessitimia in riferimento alle persone dipendenti dall'alcol erano state in precedenza esaminate da Craparo e collaboratori (2014). L'analisi condotta da questi studiosi ha evidenziato il verificarsi più frequente di esperienze traumatiche insorte in giovane età nel gruppo clinico rispetto al gruppo di controllo, in particolare la violenza emotiva e fisica. Inoltre, nel gruppo degli alcoldipendenti è stato ottenuto un punteggio più alto per la dissociazione e l'alessitimia.
Al fine di esaminare le relazioni tra tutte le variabili e spiegare lo sviluppo della dipendenza da alcol, Zdankiewicz-Ścigała e Ścigała hanno applicato modelli di equazione strutturale (AMOS e GLS). In questo modo, è stato possibile riscontrare la non significatività statistica tra stili di attaccamento e dissociazione e tra stili di attaccamento e dipendenza dall'alcol. Sembra quindi che, piuttosto che specifici stili di attaccamento, altri fattori siano predittivi della tendenza alla dissociazione, ma soprattutto, che non esista un legame diretto tra attaccamento e dipendenza.
Ulteriori analisi sono state condotte separatamente in riferimento allo stile di attaccamento sicuro, ansioso-ambivalente ed evitante, escludendo le due relazioni sopra descritte. I dati ottenuti hanno evidenziato che una maggiore sicurezza dell'attaccamento comporta una minore intensità di esperienze traumatiche e una ridotta inclinazione verso l'alessitimia e la dissociazione.
Questi risultati possono essere considerati come la conferma del ruolo che l'attaccamento sicuro ha nello sviluppo della capacità di comprendere le emozioni, verbalizzarle e regolarle. Al contrario, i due patterns di attaccamento insicuro, in particolare lo stile evitante, favoriscono lo sviluppo dell'alessitimia e della dissociazione e predispongono all'esposizione a eventi traumatici che, a loro volta, potenziano i processi alessitimici e dissociativi. L'intensità dell'alessitimia e dei traumi sono stati individuati come predittori molto più forti per un'inclinazione alla dissociazione rispetto all'impatto diretto esercitato dagli stili di attaccamento ansioso-ambivalente ed evitante.
Il trauma vissuto sotto forma di negligenza emotiva o di violenza emotiva evoca uno stato di agitazione cronica che richiede che il bambino sviluppi una strategia per affrontare le emozioni negative. Le modalità a cui si fa più frequentemente ricorso sono la disconnessione emotiva e l'incapacità di comunicare agli altri i propri sentimenti. Le due strategie possono costituire la base per lo sviluppo dell'alessitimia (Sifneos, 1991) e della dissociazione patologica (Liotti, 2004).
La relazione esistente tra dissociazione e alessitimia è di tipo bidirezionale. I soggetti alessitimici hanno una elevata tendenza ad utilizzare la dissociazione come meccanismo di difesa che sopperisce alle difficoltà di identificare, discriminare e descrivere le emozioni (Carano et al., 2007). L'alessitimia è stata esaminata quindi come un possibile predittore di tendenze dissociative (Elzinga et al., 2002; Bermond et al., 2008; Franzoni et al., 2013; Craparo, 2013). D'altra parte, la dissociazione può interferire con i collegamenti tra affetti, cognizioni e controllo volontario del comportamento, influenzando lo sviluppo dell'alessitimia e determinando la disconnessione delle componenti fisiologiche, cognitive e affettive delle emozioni. La compresenza di dissociazione e alessitimia nei soggetti alcoldipendenti è stata evidenziata, tra gli altri, da Evren e collaboratori (2008). La loro ricerca, condotta su 176 pazienti di sesso maschile di un centro di trattamento della dipendenza, ha evidenziato la presenza di caratteristiche alessitimiche in 53 soggetti alcolisti. All'interno del gruppo alessitimico, il 62,3% mostrava quadri di dissociazione patologica. In questo studio, la gravità generale dei sintomi psichiatrici associati all'alcolismo, la dissociazione patologica e l'ansia di tratto sono stati considerati predittori dell'alessitimia.
Dissociazione e alessitimia sono state considerate come alterazioni della percezione emotiva che aiutano i sopravvissuti al trauma a gestire stati affettivi travolgenti o difficili da sopportare (Sayar et al., 2005), ma rappresentano al tempo stesso fattori che influenzano il processo di accumulo dello stress. Il consumo di alcol può rappresentare una soluzione al problema, poiché consente rapidamente di allentare la tensione, incoraggiando gli individui a fare continuo riferimento alla sostanza. I dati emersi nello studio di Zdankiewicz-Ścigała e Ścigała (2019) confermano questa ipotesi e consentono di affermare che i comportamenti impulsivi e compulsivi osservati nell'alcolista rappresentano l'espressione patologica di un individuo che è costretto ad agire per porre fine a una sofferenza emotiva spesso senza nome e come tale non elaborabile, sviluppata conseguentemente a traumi relazionali subiti nell'infanzia.
Il trauma interpersonale può declinarsi in numerose forme che vanno dall'abuso emotivo, fisico e sessuale alla negligenza fisica ed emotiva, dalla violenza assistita alla separazione precoce o l'abbandono. Anche l'incarcerazione di un genitore o il dover vivere con un caregiver che soffre di disturbi mentali o fa uso di droghe o alcol può esercitare un notevole impatto traumatico sullo sviluppo globale del bambino. Queste situazioni, quando subite all'interno dell'ambiente domestico entro i 18 anni di età, vengono definite "esperienze infantili sfavorevoli" (Adverse Childhood Experiences - ACE; Felitti et al., 1998).
Le ACE sono state oggetto di uno dei più grandi studi epidemiologici sulle conseguenze a lungo termine dei traumi precoci sulla salute psicofisica dell'individuo (Felitti et al., 1998), che ha dato un forte impulso alla ricerca successiva in questo ambito. Oggi si sa che nella maggioranza dei casi le esperienze sfavorevoli non sono isolate, ma quando presenti, tendono a essere più di una. L'81-98% dei soggetti che hanno riportato un ACE sono stati esposti ad almeno un altro tipo di avversità (Dong et al., 2004). Inoltre, il rischio di sviluppare una malattia fisica o un problema psichiatrico in età adolescenziale e adulta cresce all'aumentare del numero di eventi avversi subiti nell'infanzia (Anda et al., 2007; Dube et al., 2009; Brown et al., 2010). Relativamente ai disturbi psichiatrici, i dati indicano che il PTSD, la depressione e i tentati suicidi, il disturbo borderline di personalità, i disturbi dissociativi e le allucinazioni risultano fortemente correlati alle esperienze infantili sfavorevoli (Gunderson, Chu, 1993; Dube et al., 2001b; Chapman et al., 2004; Whitfield et al., 2005; Cabrera et al., 2007). [...]
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Attaccamento nel disturbo da uso di alcol e correlati psicopatologici
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Javarone |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Urbino |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Elena Acquarini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 114 |
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