L'utilizzo dei Social Network durante la Pandemia di Covid-19
Verso nuove opportunità: aspetti positivi dei Social Network
Sono numerose le potenzialità legate all’utilizzo dei Social Network, le opportunità offerte però non solo tutte uguali, ma variano di importanza a seconda del bisogno specifico a cui fanno riferimento. A questo proposito, uno dei contributi più interessanti viene dall’analisi dello psicologo americano Abraham Maslow. Secondo Maslow i diversi bisogni che ciascuno di noi sperimenta non sono isolati e a sé stanti, ma tendono a disporsi in una gerarchia di importanza:
• bisogni fisiologici: bisogni connessi con la sopravvivenza;
• bisogni di sicurezza: garantiscono protezione e tranquillità all’individuo;
• bisogni associativi: la necessità di sentirsi parte di un gruppo, di cooperare e sentirsi ed essere amato;
• bisogni di autostima: il bisogno di essere rispettato, apprezzato e approvato;
• bisogni di autorealizzazione: il bisogno di occupare una posizione soddisfacente all’interno del gruppo;
Come si può notare dalla figura 7 i bisogni hanno una struttura piramidale, i bisogni fisiologici sono quelli basilari, senza i quali non è possibile soddisfare i bisogni al gradino successivo e così via. Riprendendo questa gerarchia dei bisogni G. Riva sostiene che i social network possono aiutare gli utenti a soddisfare le seguenti categorie di bisogni:
• bisogni di sicurezza: nel social network le persone con cui comunica l’utente sono solo “amici” e non estranei, può scegliere chi è un “amico” e controllare che cosa racconta di sé;
• bisogni associativi: gli utenti tra di loro possono comunicare e scambiarsi opinioni;
• bisogni di autostima: l’utente può scegliere quali “amici” aggiungere. Vedersi aggiunto da tanti altri utenti fa sentire l’utente importante e apprezzato;
• bisogno di autorealizzazione: sui social network ci si può raccontare e ricevere apprezzamenti per i propri successi.
Self empowerment
Un altro degli aspetti positivi legati all’utilizzo dei Social Network è il self empowerment. La comunicazione nei social network rimuove la componente corporea e una delle principali conseguenze è che l’utente diventa per i propri interlocutori quello che comunica. Gabriella Pravettoni descrive l’essere digitali come “essere ciò che le nostre dita fanno trapelare di noi attraverso lo schermo”. Queste parole sottolineano un’importante opportunità che viene offerta all’utente: la creazione di Sé possibili. Questa possibilità può attivare un processo di self empowerment.
Letteralmente il termine significa potenziamento, ed è definito da Massimo Buscaglioni come “il processo di ampliamento, attraverso il miglior uso delle proprie risorse attuali o potenziali, delle possibilità che il soggetto può praticare e rendere operative e tra le quali può quindi scegliere”.
All’interno del processo di empowerment è possibile individuare le seguenti fasi:
• Fase dell’emergere e chiarirsi di una nuova intenzione: il soggetto si rende conto della presenza di un nuovo bisogno, per esempio fare amicizia con persone che hanno la sua stessa passione per la danza.
• Fase di costruzione di una nuova pensabilità positiva: in questa fase il soggetto deve immaginare questa intenzione in maniera positiva, solo così sarà possibile realizzarla.
• Fase della trasformazione da pensabilità a possibilità: questa è la fase più critica, la fase finale in cui l’utente sperimenta l’esistenza concreta di una nuova possibilità. L’utente entra in rete, si iscrive al gruppo «danza» su Facebook e partecipa ai loro eventi.
Se l’utente ha successo, ovvero si trova bene e riesce a fare amicizia e proseguire con la sua passione della danza si assiste a un empowerment del proprio sé, in caso l’esperienza invece andasse male, l’utente non trova gruppi di danza, o non si trova bene, si torna alla situazione iniziale.
Nella “vita reale” uno dei problemi principali è che una persona non può cambiare radicalmente, oppure il cambiamento richiedi tempo e sforzi prolungati, Nei social network i cambiamenti richiedono meno sforzi e meno tempo, l’utente può sperimentare nuovi modi di essere, per esempio cambiando il proprio aspetto fisico nelle foto, oppure cambiando dei tratti caratteriali: se nella vita reale una persona è timida, può provare online a essere più aggressiva e vedere cosa succede. Se sbaglia ed è troppo aggressiva, può tornare sui suoi passi e provare di nuovo. visto che nella maggior parte dei casi anche se fallisce non succede niente. Questo vale, sebbene in misura inferiore, anche quando l’identità del soggetto è esplicita. Il social network può essere considerato il perfetto ambiente di empowerment in quanto allarga le proprie possibilità.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'utilizzo dei Social Network durante la Pandemia di Covid-19
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Informazioni tesi
Autore: | Elena Smith |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Teoria della comunicazione |
Relatore: | Giuseppe Baldi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 110 |
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