La Letteratura nell'era dei media digitali: il caso di Niccolò Ammaniti

Il linguista e antropologo russo Vladimir Propp, una volta analizzate le origini della narrativa e quindi il passaggio dall’oralità al racconto scritto, propone un modello generale della fiaba adatto, secondo il suo parere, alla descrizione di qualsiasi altra forma di esposizione scritta. Gran parte della narrativa in prosa effettivamente sembra seguire una struttura dove:
* l’esordio riporta una descrizione di una situazione di equilibrio iniziale;
* l’azione è generata dal capovolgimento di questa posizione e dalla rottura della stabilità;
* l’eroe si cimenta nella risoluzione, solitamente positiva, di diverse prove per poter attuare un passaggio di status, fino a ristabilire, nell’epilogo, una posizione di equilibrio.

Ma nel modellare le sue storie Niccolò Ammaniti mostra, ancora una volta, una naturale propensione all’originalità. Spesso vìola questa sequenza stravolgendo tutti i segni della narrazione da positivo a negativo, o lasciandola orfana di alcune sue parti. Gli incipit, la maggior parte delle volte, non presentano situazioni di equilibrio ma è come se il lettore, infilando la testa tra i lembi di un sipario, si trovasse ad osservare una storia già cominciata, che pone le sue radici in altri tempi e in altri luoghi, riuscendo ancora una volta a precorrere caratteristiche proprie di media di tipo multimediale più attuali (come i videogiochi e la rete Internet) in cui è difficile assistere alla causa prima di un fatto. Ad esempio nelle prime pagine di Ti prendo e ti porto via parte del “disastro” e degli avvenimenti importanti è già avvenuta e nessuno dei personaggi si trova in una posizione di armonia e di riposo, anzi. Ugualmente in altri scritti: Marco Donati è malato da tempo, oppure Cristiano Zena è una vita intera che cerca le attenzioni del padre. Qualsiasi danneggiamento iniziale è già in corso e sembra cominciare con la vita stessa dei protagonisti, come se una situazione di partenza stabile non vi sia mai stata e con il sentore che, con il proseguire delle pagine, possa soltanto complicarsi maggiormente. I protagonisti di questi romanzi sono costretti costantemente a scontrarsi con molteplici prove della vita, ma il loro sforzo più è energico più sembra allontanarli da una risoluzione sicura. Insomma se “la struttura in assoluto più ricorrente di tutta la narrativa mondiale, dalle origini fiabesche ad oggi, è quella dello Sconvolgimento-Ricomposizione ,
Ammaniti, patendo qualsiasi etichetta, parte da uno sconvolgimento insito del personaggio senza mai portarlo ad una soluzione positiva, ma, quando presente, la conclusione appare casomai ancor più destabilizzante per la vita di quello. Anche i temi affrontati si discostano dalla maggior parte dei romanzi pubblicati, soprattutto italiani, della tradizione e contemporanei.
Infatti Ammaniti focalizza le sue attenzioni soprattutto sui seguenti argomenti:

* emarginazione e conflitto sociale;
* metamorfosi;
* violenza, sesso, mercificazione;
* formazione e disillusione;
* Finali “apocalittici”.