L'accesso intraosseo in area critica: studio osservazionale nel dipartimento di emergenza e accettazione dell'AOUP
Studio osservazionale sulle possibilità di implementazione
La tecnica di infusione intraossea, dopo gli innumerevoli studi effettuati su di essa, attualmente viene riconosciuta ed utilizzata in tutto il mondo, guadagnandosi di diritto un posto di tutto rispetto nell’ambito dell’emergenza intra ed extra-ospedaliera.
Durante i miei primi due anni di corso di laurea, per la precisione durante il tirocinio professionalizzante svolto in 4 differenti unità operative della AOUP (Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana), sono venuto a conoscenza per vie traverse, dell’esistenza della procedura in questione; certamente non mi aspettavo di poter assistere alla sua applicazione, soprattutto in quanto il tirocinio dei primi due anni si svolge presso reparti di degenza o presso ambulatori specialistici.
Giunto al terzo ed ultimo anno abbiamo avuto tutti l’occasione di svolgere parte delle ore adibite al tirocinio presso unità operative dell’area critica, tra cui sale operatorie, terapie intensive e soprattutto pronto soccorso.
A questo punto, soprattutto durante il mio tirocinio in pronto soccorso, sapevo ed ero pronto ad assistere a qualsiasi cosa, e così è stato, ma niente, non ho mai assistito all’inserimento di un accesso intraosseo; non ho neanche mai intravisto i presidi necessari alla suddetta tecnica tra il materiale presente, neanche nelle shock room (aree rosse).
A questo punto, concluso il tirocinio, con il supporto del mio relatore, ho scelto questo argomento per stilare la mia tesi di laurea, per poter capire a fondo il perché del mancato utilizzo della procedura in questione in una azienda ospedaliera di primo livello come quella di Pisa.
Dopo aver confrontato vari studi effettuati durante gli anni e letto innumerevoli articoli e testimonianze di medici/infermieri riguardo l’accesso intraosseo, ne ho compreso la reale efficacia ma soprattutto la reale necessità.
L’obiettivo del mio studio è quello di comprendere perché tale procedura non venga utilizzata, se per scarse conoscenze o per la difficile integrazione nei processi di assistenza primaria, e comunque perché, nonostante supportata da numerosi studi con esiti più che positivi, non si insista nell’introdurla al fine di un perfezionamento dei processi di primo soccorso.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'accesso intraosseo in area critica: studio osservazionale nel dipartimento di emergenza e accettazione dell'AOUP
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Bassoni |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Salvatore Pagliaro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 91 |
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