StartupTelling. La comunicazione digitale delle startup italiane.
Società, consumi e brand postmoderni
La società nella quale viviamo viene definita postmoderna, termine utilizzato per la prima volta da Lyotard (2014) per indicare il modello di società emerso a seguito delle profonde mutazioni sociali, politiche ed economiche avvenute a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta che hanno determinato la crisi della cultura di massa, il superamento dell’impresa fordista e il passaggio dal primario e secondario al settore terziario. Fra le principali caratteristiche di questo modello sociale vi è un intreccio di base esistente fra tecnologia, individui e l’intera società. Il rapporto che lega questi elementi fra loro nella postmodernità è un rapporto di tipo sistemico oltre che bidirezionale: ogni fattore agisce e subisce modificazioni, influenza gli altri e ne è influenzato (Rivoltella, 2017). L’individuo postmoderno vive di conseguenza all’interno di un nuovo ecosistema multimediale in cui la tecnologia non è pensata come qualcosa di esterno e confinabile, come semplice supporto all’evoluzione umana. Essa diventa costitutiva della stessa vita sociale, parte integrante di un ambiente in cui naturale e artificiale si mescolano (Bellino, 2010).
In un ecosistema profondamente interrelato come questo la rivoluzione digitale, lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) e in particolar modo la nascita del web 2.0 hanno finito col ridisegnare le abitudini, i costumi e il modo di relazionarsi dei singoli. Digitalizzazione, multimedialità, ipertestualità, relazioni reticolari e orizzontali si riversano nella società e la modificano mentre la rete stessa diventa il medium attraverso il quale la popolazione soddisfa la maggior parte dei propri desideri e attinge a modelli di vita a cui tendere e uniformarsi (Giorgino & Mazzù, 2018). È la società in cui si assiste alla nascita delle ibridazioni tipiche della “realtà modificata”, aumentata o virtuale, e l’Internet of Things, accompagnate dalla crescita esponenziale delle opportunità di connessione e trasmissione di informazioni e da una disponibilità sempre crescente di dati. I cosiddetti Big Data, presenti in volumi, velocità e varietà sempre crescenti introducono all’interno della società cambiamenti strutturali nell’approccio alla risoluzione dei problemi e migliorano la capacità predittiva, diventando forse la risorsa di maggior valore del nuovo millennio (Mayer-Schönberger & Cukier, 2013).
L’insieme di tutti questi fattori ha determinato una profonda modificazione degli stessi concetti di spazio e tempo. Il tempo nella postmodernità si contrae, diventa “puntillistico” (Bauman, 2009) e viene cancellato nel momento stesso in cui è passato (Bellino, 2010). Il presentismo diventa così una vera e propria patologia dell’uomo postmoderno: il presente diventa l’unico momento da vivere, in una cultura dell’adesso e della fretta che premia la velocità e l’efficacia (Bauman, 2009; Giorgino & Mazzù, 2018). Al contempo le distanze si accorciano e i luoghi vengono svuotati del loro significato culturale, storico e geografico (Bellino, 2010). Lo spazio della postmodernità è uno spazio globalizzato, testimone della crisi dello Stato nazionale e dell’erosione dei confini geografici che porta a forme di interconnessione fra sistemi diversi e possibilità di azioni a distanza (Giorgino & Mazzù, 2018). Fra le altre novità, la società postmoderna ha dato origine anche alla post-informazione, caratterizzata dalla personalizzazione dei flussi comunicativi e dalle nuove possibilità di narrowcasting. L’insieme di questi fattori, associato alla grande quantità di informazioni e ad una velocità sempre crescente, ha finito col mettere in crisi le grandi narrazioni del XIX e XX secolo generando al contrario tante micro narrazioni istituzionali, aziendali e personali che portano l’individuo a sganciarsi non solo dallo Stato, ma anche dall’intero corpo sociale (Giorgino & Mazzù, 2018; Bellino, 2010). [...]
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Informazioni tesi
Autore: | Leonardo Ungaro |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Sabino Di Chio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 79 |
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