Il benessere psicologico nella relazione genitori e figli
Ruolo dei genitori nello sviluppo dei figli
Un altro argomento importante che viene preso in esame dalla teoria dell’attaccamento consiste nel capire in che modo e che misura i genitori determinino lo sviluppo dei bambini. È chiaro ormai, che lo schema di attaccamento adottato dai figli, dipenda in particolar modo dal modo in cui i genitori li trattano. Ci sono tre possibili schemi di attaccamento, determinati da specifiche condizioni familiari che li suscitano.
Il primo è il cosiddetto schema di attaccamento sicuro caratterizzato dalla fiducia nella disponibilità del genitore in caso di bisogno di aiuto. Forte di questa sicurezza, il bambino si sente in grado di cominciare la sua esplorazione del mondo circostante. Questo tipo di attaccamento è favorito da un atteggiamento del genitore caratterizzato da disponibilità e sensibilità nel cogliere i segnali provenienti dal figlio, in cerca di protezione e conforto. In accordo con Bowlby (1969), Ainsworth (1979), una precoce, duratura e calda relazione, un attaccamento sicuro con il caregiver, quindi, promuove il benessere psicologico. Un bambino con attaccamento sicuro si aspetta che i suoi segnali abbiano una risposta, un attaccamento sicuro di conseguenza, è l’inizio di una relazione genitore-figlio caratterizzata dalla cooperazione. Questa cooperazione reciproca potrebbe promuovere in entrambi emozioni positive e un funzionamento ottimale con lo sviluppo del bambino. Un attaccamento sicuro porta il bambino a sviluppare un modello operativo interno anche nella altre relazioni e il bambino si aspetta di instaurare relazioni supportive, soddisfacenti con altre persone e agisce in modo da elicitare supporto dagli altri.
Con il supporto di ricerche di tipo longitudinale, alcuni autori hanno scoperto che bambini con attaccamento sicuro a 15 mesi non mostrano un incremento dei comportamenti internalizzanti o esternalizzanti in luoghi come la scuola quando la qualità del supporto dei genitori diminuisce, a differenza invece, dei bambini con attaccamento insicuro. I bambini con attaccamento sicuro sembrano avere una sorta di protezione dalla diminuzione del supporto positivo dato dai genitori. È possibile che questo dipenda dal fatto che, i bambini con attaccamento sicuro siano capaci di approcciarsi alle situazioni sociali con una visione di sé più positiva e con delle aspettative nei confronti degli altri anch’esse positive, perfino quando le loro madri mostrano una diminuzione della sensibilità. Per un bambino con attaccamento insicuro invece, una diminuzione delle cure materne potrebbe confermare un senso di sé e degli altri negativo. (National Institute of Child Health and Human Development, 2006).
I primi studi sull’attaccamento indicano che durante l’infanzia i modelli di comportamento affettivo si distinguono, come abbiamo già detto, in bambini con attaccamento sicuro o insicuro. Neonati caratterizzati da attaccamento sicuro alle loro madri, sorridono e ridono di più giocando con le loro madri. Allo stesso modo, bambini con attaccamento sicuro a 18 mesi, sono più entusiasti e positivi nelle attività di problem solving a 28 mesi (Matas, Arend e Sroufe, 1978).
Il secondo schema preso in esame è lo schema di attaccamento di resistenza angosciosa (o insicuro resistente) in cui il bambino non ha la certezza della disponibilità del genitore o della prontezza nel rispondere alle richieste. Questo porta il bambino ad essere sempre incline all’angoscia da separazione e l’esplorazione del mondo gli crea ansia. Bambini con attaccamento insicuro resistente, mostrano relazioni caratterizzate da alti livelli di distress e di paura sia con il padre che con la madre, a differenza invece, dei bambini con attaccamento sicuro (Diener et al, 2002). Questi studi dimostrano che i bambini con una relazione genitore – figlio caratterizzata da attaccamento sicuro hanno una quantità di sentimenti positivi maggiore rispetto ai bambini con attaccamento insicuro. Questo tipo di attaccamento è promosso da un genitore la cui disponibilità è manchevole in taluni occasioni e non in altri, in modo che il figlio non sappia mai quanto poter fare affidamento sulla protezione del genitore, ma è anche favorito dalle separazioni e dalle minacce di abbandono come mezzo di controllo.
I bambini con attaccamento sicuro hanno più probabilità di mostrare un incremento di sorrisi nell’interazione con la madre anche dopo il primo anno di vita, come la maggior parte dei bambini con attaccamento insicuro mostrano invece un decremento. Anche la qualità dell’interazione padre- figlio, e non solo quella madre – figlio, influenza gli schemi di attaccamento del bambino; infatti bambini con un attaccamento sicuro nei confronti del padre hanno sentimenti positivi più apprezzabili che bambini con attaccamento di tipo insicuro.
Il terzo tipo di schema di attaccamento è quello dell’ evitamento angoscioso in cui il bambino non ha la fiducia di essere accolto nel momento del bisogno, ma addirittura si aspetta di essere rifiutato seccamente. Questo schema è il risultato appunto, di una madre che respingeva costantemente il figlio, in cerca di conforto e cure, che crescerà cercando l’indipendenza emotiva, cercando di vivere la propria vita, senza il bisogno dell’amore degli altri. Nei casi più gravi può svilupparsi una personalità di tipo narcisistico o divenire una persona con falso sé (Winnicott, 1960).
Sebbene, di solito, la maggior parte degli schemi comportamentali, sia facilmente assimilabile ai uno dei tre già descritti, alcuni bambini sviluppano uno schema di attaccamento, denominato schema di attaccamento di tipo disorganizzato o disorientato, in cui il bambino sembra stupefatto o immobile o impegnato in qualche stereotipia. Queste forme particolari di schema di attaccamento si manifestano in quei bambini che presentano una forma disorganizzata dei tre schemi tipici ed è frequente in quei bambini che sono stati maltrattati fisicamente o sono stati fortemente trascurati dal genitore.
Un fattore importante da non sottovalutare è cosa spinga la madre a comportarsi in un certo modo con il figlio. Nell’adozione di una certo stile di comportamento, influisce senza dubbio la quantità e la qualità di cure che lei a sua volta, durante l’infanzia, ha ricevuto; ma anche la quantità di sostegno emotivo che sta ricevendo al momento, ad esempio, dal padre.
Studi longitudinali dimostrano che gli schemi di attaccamento che il bambino sviluppa tendono a rimanere immutati, in larga parte, nel tempo, perché innanzitutto uno schema di attaccamento tende ad auto perpetuarsi, ma un altro motivo è che spesso le modalità di approccio dei genitori nei confronti dei figli facilmente non cambiano. Quando il bambino cresce lo schema di attaccamento che lo caratterizza diventa via via più di sua proprietà, manifestandolo anche nelle relazioni con gli insegnanti o con altre figure di attaccamento. È chiaro quindi come le esperienze avute con i genitori durante l’infanzia, influiscano sul successivo sviluppo del bambino e su come condizionino anche la sua personalità, tramite soprattutto i loro effetti sul modo in cui l’individuo percepisce e organizza il mondo che lo circonda e il modo in cui si aspetta che le persone con cui sviluppare un legame di attaccamento, si potrebbero comportare con lui. Questi schemi di rappresentazione di sé (modelli operanti del sè) e dei genitori rimangono relativamente immutati in modo inconscio nel corso del tempo e si stabiliscono come influenti strutture cognitive. Il modello di se stesso del bambino rispecchia il modo in cui i genitori lo vedono, modo che viene comunicato non solo verbalmente, ma anche e soprattutto con segnali non verbali. Una volta che questi schemi si sono stabilizzati, vengono dati cosi per scontati che agiscono a livello inconscio. È necessario altresì sottolineare, che anche se questi schemi tendono alla persistenza, il percorso di sviluppo che un bambino intraprende nella sua infanzia, è fertile ai cambiamenti di atteggiamento nei suoi confronti, la vita di un bambino non è quindi segnata inesorabilmente, ma è suscettibile di invertimenti di rotta delle modalità di approccio dei genitori e sebbene questa caratteristica diminuisca con l’avanzare dell’età, i cambiamenti continuano nel corso della vita, cosi da essere sempre possibili dei miglioramenti o dei peggioramenti. A causa di ciò, non ci stupisce infatti trovare che molti studi longitudinali falliscano del trovare un’ associazione tra l’attaccamento e il successivo benessere nei bambini.
In aggiunta all'associazione rilevata tra attaccamento e comportamenti internalizzanti ed esternalizzanti, la relazione tra genitore – figlio potrebbe influenzare anche la capacità di socializzare con gli altri. È stato dimostrato (Schneider, Atkinson e Tardif, 2001) che un attaccamento sicuro è fortemente favorisce le amicizie di tipo stretto e favorisce in modo ancora più forte le amicizie tra bambini più grandi piuttosto che con bambini più piccoli.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il benessere psicologico nella relazione genitori e figli
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Informazioni tesi
Autore: | Gioia Gori |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Barbara Giangrasso |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 69 |
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