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L'industria della comunicazione in Italia (Il mercato audiovisivo)

Radio

Le rilevazioni Audioradio relative al primo semestre 2009 mostrano che, dopo un leggero calo osservato nel 2008, il settore radiofononico ha ripreso la propria crescita assestandosi a quota 38.874.000 ascoltatori complessivi, massimo storico che supera di oltre 200mila unità il precedente record registrato nel 2007. Tale valore è il picco di una crescita continua degli ascolti che, dopo aver mostrato valori stabili nei primi anni del 2000 (intorno ai 35 milioni), è salita costantemente nell’ultimo quinquennio mostrando (a esclusione del 2008) valori positivi sempre maggiori dell’1,7% annuo. Dal confronto tra la curva di ascolto della radio e quella del mezza televisivo emerge distintamente la complementarità dei due media presso l’audience: mentre la radio, grazie alla possibilità di essere fruita in mobilità, viene preferita prevalentemente negli orari in cui il pubblico è fuori di casa (o impegnato contemporaneamente in altre attività domestiche), la tv mostra i suoi valori più alti all’ora di pranzo e alla sera, quando le persone tornano presso le proprie abitazioni. Il mezzo radiofonico tocca il suo picco nella fascia mattutina 6-9, dove supera i 21 milioni di ascoltatori, rispetto ai 4 milioni che risultano davanti alla tv, e vede diminuire la propria audience col passare delle ore, tornando a crescere tra le 15 e le 18 (16 milioni) per poi diminuire progressivamente fino alla mattina seguente. La tv ha, invece, il suo momento di massimo ascolto tra le 12 e le 15, in cui raggiunge 13,6 milioni di spettatori. Dopo un calo registrato tra le 15 e le 18 comincia a crescere con veemenza, fino a raggiungere il picco di 24 milioni di utenti tra le 21 e le 22.30, lasso di tempo che vede comunque la radio assestarsi sopra quota 5 milioni Per ciò che concerne il profilo demografico dell’ascoltatore, i risultati mostrano le seguenti caratteristiche: la radio raggiunge il massimo appeal tra gli individui compresi tra i 18 e i 34 anni (oltre 83%) ed è largamente seguita da tutte le fasce d’età fino a 44 anni (oltre il 79%). Decresce progressivamente tra gli individui più avanti con l’età, mantenendo comunque un’ottima audience (oltre il 55%) anche presso gli over 65.
Riguardo al tasso di penetrazione relativo al grado di istruzione degli ascoltatori, i dati Audiradio 2008 confermano la relazione direttamente proporzionale tra l’ascolto della radio e i titoli scolastici: gli individui che hanno conseguito il diploma o la laurea mostrano percentuali d’ascolto più alte (77,2%), seppur leggermente in calo rispetto al 2007 (78,3%); seguono gli ascoltatori con licenza media (71,9%) anch’essi diminuiti di circa 1 punto (72,9% nel 2007), mentre le persone dotate di licenza elementare poco più della metà (55,6%) ascolta la radio, mostrando una leggera crescita percentuale (nel 2007 erano il 53,3%). Per quanto riguarda la struttura del mercato radiofonico è così composta:
Sul fronte pubblico
- La RAI possiede tre emittenti nazionali, Radio 1, Radio 2 e Radio3, le cui infrastrutture sono gestite dalla controllata RAI Way s.p.a.
Sul fronte privato i maggiori gruppi radiofonici sono
- Il gruppo Finelco s.p.a., che detiene Radio 105, Radio Montecarlo e Virgin Radio;
- Radio Dimensione Suono s.p.a., che gestisce RDS a livello nazionale e Dimensione Suono Roma, Dimensione Suono Due e Ram Power a livello locale;
- RTL 102.5 Hit Radio s.r.l., controllante dell’omonima RTL 102.5 e dell’emittente satellitare 102.5 Hit Channel;
- Radio Italia s.p.a. e l’Associazione Radio Maria, che controllano le omonime emmittenti, una a carattere commerciale e l’altra religioso.
Le filiali radiofoniche dei grandi gruppi editoriali sono
- Elemedia (Gruppo Espresso), che gestisce Radio Deejay, Radio Capital e m2o;
- Monradio (Gruppo Mondadori) che ha acquisito Radio 101;
- Nuova Radio (Il Sole 24 Ore) che possiede Radio 24 RCS Mediagroup, socia di minoranza in Finelco e già detentrice di Play Radio.
Dall’analisi dei dati di ascolto delle emittenti nazionali, relativi all’intero 2008 e al primo semestre 2009, sono due le tendenze che emergono con maggiore chiarezza: la progressiva perdita di ascolti da parte delle emittenti pubbliche e soprattutto di Radio 1 nel primo semestre del 2009 e l’ascesa del gruppo Finelco, divenuto, grazie alle buone performance delle emittenti Radio 105 e Virgin Radio, il primo gruppo italiano, seppur separato da Elemedia da poche decine di migliaia di ascoltatori. Quest’ultimo paga le negative performance di Radio Capital, Radio Deejay e in parte di m2o, unica a registrare un saldo positivo nel 2008.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'industria della comunicazione in Italia (Il mercato audiovisivo)

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Informazioni tesi

  Autore: Ndricim Ganjolla
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Filippo Reganati
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 75

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