Bruno Novarese: una bellezza ritrovata
Per fare un confronto
Dall'Ottocento fino ad oggi i fotografi, accanto ai ritratti, ai paesaggi, ed alle fotografie d'invenzione, hanno dedicato molto tempo e professionalità all'arte ed agli artisti.
Primi fra tutti i fratelli Alinari hanno contribuito a diffondere al di là dei confini del nostro paese lo splendore dell'arte italiana, proponendo un'idea della memoria costruita attraverso i riferimenti ad un passato ricco di storia e tradizione.
Accanto alle più famose immagini di architettura, scultura e pittura, troviamo, all'interno dell'archivio Alinari anche alcuni ritratti d'artista.
Vi è una bella fotografia di Domenico Morelli (datata 1895), che ce lo mostra illustrato da una luce tagliente proveniente dalla finestra, dal sapore rembrandtiano.
L'intenso rapporto tra Vittorio Alinari e gli artisti è documentato dal ritratto di Giovanni Fattori (1900); qui la forte luce che viene da sinistra evidenzia il profilo del personaggio, taglia la forma delle gambe, della spalla sinistra e del viso, costruendo uno spazio alquanto singolare.
Questo particolare genere di ritratto troverà il suo più autorevole rappresentante nel pistoiese Aurelio Amendola.
Grazie all'amicizia ed alla profonda frequentazione degli artisti, si affermerà come fotografo di grandi personalità creative, riuscendo a mettere in luce le loro più intime passioni con “occhio indiscreto”.
Amendola è al contempo narratore ed illustratore dei grandi protagonisti dell'arte, sia che ritragga un'opera o un'artista, egli cerca sempre di creare atmosfera, di trasmettere un'emozione, con scatti suggestivi ed evocativi.
Nella scultura in modo particolare riesce, grazie alla sua esperienza e al suo distacco a restituire la bellezza, la trasparenza così luminosa e la leggerezza del marmo, offrendo al lettore una visione ravvicinata dei grandi capolavori.
Attraverso questi maestri della fotografia, si può avere uno sguardo più ampio sul panorama italiano delle immagini d'arte, e si riesce meglio a comprendere e collocare l'esperienza di Bruno Novarese.
L'autore, facendo delle opere d'arte e d'architettura il soggetto principale ed ideale dei suoi scatti, si inserisce a pieno titolo in questa consolidata tradizione, contribuendo ad arricchirla attraverso la sua particolare e personale visione.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Bruno Novarese: una bellezza ritrovata
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Cristina Bandini |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze dei beni culturali |
Relatore: | Cosimo Chiarelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 53 |
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