La silice cristallina negli ambienti di lavoro

Il discorso sulle varie forme della silice libera, cui si è sin qui accennato in termini di richiami a nozioni mineralogiche di base, richiede una particolare precisazione sulla possibilità che i passaggi di fase tra la varie forme cristalline effettivamente si realizzino.
Le trasformazioni dall'una all'altra struttura di base (quarzo, tridimite, cristobalite) infatti non hanno luogo che nel senso del passaggio da forme stabili a bassa T verso forme stabili ad alta T.
Il rimaneggiamento molecolare che ne consegue comporta tempo e dispendio energetico.
Strutture di base trasformate, riportate alle più basse temperature, persistono indefinitamente in una forma metastabile a causa della altissima viscosità.
Il quarzo, sperimentalmente, non subisce alcun passaggio di fase per effetto della sola temperatura.
Solo per effetto di agenti mineralizzatori si può realizzare la trasformazione da una struttura di base all'altra con passaggio intermedio attraverso lo stato disordinato amorfo (vetro siliceo).
Pur possedendo dunque tridimite e cristobalite una nocività stimata doppia rispetto a quella del quarzo, le considerazioni sopra esposte consentono di limitare la più attenta verifica della loro presenza negli inquinanti ambientali solamente a casi ben delimitati ed in rapporto ad ipotesi di trasformazione "silice amorfa / fasi cristalline ad alta" e non ad ipotesi "quarzo / fasi cristalline ad alta".