Da ''La dolce vita'' a ''La grande bellezza''. Un viaggio lungo quarant'anni
Paolo Sorrentino: viaggio nel vortice della mondanità
Pochi dei registi in attività negli ultimi anni sono stati in grado di fotografare il complicato quadro della vita sociale italiana. Un compito difficile che, solo un regista che è cresciuto e ha attraversato in prima persona tutti questi eventi può descrivere. Un regista come Paolo Sorrentino.
Paolo Sorrentino nasce a Napoli il 31 maggio 1970 e, dopo aver studiato per svariati anni alla facoltà di Economia e Commercio, a 25 anni intraprende il suo percorso nel mondo del cinema. Frequenta con assiduità il cineforum del Vomero, appassionandosi sempre più al cinema21 ed è lo stesso Sorrentino a raccontare di come ha iniziato a scrivere storie come autodidatta, comprando i manuali di sceneggiatura in libreria per partecipare poi ai concorsi per i cortometraggi. Ed è proprio il corto "Un paradiso" (1994) la sua opera prima, a cui seguono altri cortometraggi, oltre ad alcune collaborazioni televisive. Alto, dinoccolato, con lo sguardo limpido e curioso da ragazzino, il regista di punta della nouvelle vague napoletana approda al grande schermo e dirige "L'uomo in più" (2001), "Le conseguenze dell'amore" (2004) e "L'amico di famiglia" (2006). "Il divo" (2008), ritratto geniale di Giulio Andreotti, segna la sua consacrazione: vincitore del Premio della Giuria a Cannes, il film guadagna risonanza internazionale. Non a caso, il quinto film "This must be the place" (2011) è girato negli Stati Uniti. Il suo ultimo film, La grande bellezza (2013) è uscito il 21 maggio nelle sale italiane, il giorno dopo essere stato presentato a Cannes: ambientato a Roma, racconta la storia di Jep Gambardella, un giornalista sessantacinquenne che segue gli eventi mondani della capitale. La pellicola, vincitrice agli European Film Awards, è stata scelta per rappresentare il cinema italiano alla selezione degli Oscar 2014 come Miglior Film in Lingua non Inglese.
Definito da Dino Risi come "il più bravo dei registi trentenni", Sorrentino si distingue dai colleghi italiani grazie a uno stile personale e contemporaneamente internazionale: rigoroso, quasi geometrico nella scelta delle inquadrature e dei movimenti di macchina, è innovativo ed eccentrico a livello di scrittura. Regista anacronistico, dice di essere "figlio di genitori molto grandi, mi hanno avuto tardi. Per questo sono inattuale, a me piace la generazione di mio padre". Al momento uno tra i pochi cineasti riusciti ad esportare con buon successo le sue pellicole oltralpe, si distingue per la capacità di raccontare storie attraverso personaggi forti, originali, eccentrici grazie ai quali si è affermato, a pieno diritto, nella schiera dei giovani registi europei più apprezzati e premiati.
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Da ''La dolce vita'' a ''La grande bellezza''. Un viaggio lungo quarant'anni
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Informazioni tesi
Autore: | Mariarita Pizzuto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Silvia Leonzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 167 |
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