I non-luoghi del consumo e della socialità
Lo Spazio Personale
Lo spazio personale è:
“ La ’Distanza personale’ è il termine originariamente usato da Hediger per designare la distanza che separa tra loro convenientemente i membri di una specie che segue il principio del non-contatto la si potrebbe pensare come una piccola sfera protettiva una bolla trasparente che un organismo mantiene tra sé e gli altri" HALL
"È lo spazio che circonda un individuo, dove la presenza di altri viene percepita come una violazione che provoca disagio e induce ad allontanarsi" GOFFMAN
" è uno dei meccanismi di definizione dei confini tra sé e gli altri che consente il controllo dell'interazione e, insieme alla territorialità, esso serve a raggiungere i livelli desiderati di privacy individuale e di gruppo" ALTMAN
Osservando con un po' di attenzione i nostri simili e il comportamento che mantengono tra loro nelle iterazioni, ci si può facilmente rendere conto di come non solo gli animali abbiano delle distanze da gestire per sentirsi a loro agio ma anche gli uomini. Detto questo rispondere a domande come: cos'è lo spazio personale per gli esseri umani? Quali e come sono strutturate le distanze tipiche della nostra specie? Sono variabili o costanti? Cambiano a seconda della cultura o di altri dati anagrafici?
Per prima cosa bisogna dare atto del fatto che, sebbene ormai la nozione di Spazio Personale (S.P.) sia a tutti gli effetti parte integrante delle convenzioni linguistiche utilizzate nella disciplina prossemica, essa manchi di una definizione univoca e il modo in cui la si può intendere faccia capo a più interpretazioni.
Riprendendo il discorso sulla territorialità e le distanze degli animali possiamo constatare che nella nostra specie difficilmente si registrano distanze di fuga o distanze critiche, invece per quanto riguarda la distanza personale e la distanza sociale queste sono ovviamente presenti e fanno proprio capo al concetto di spazio personale. Hall ci fa notare come la percezione dello spazio da parte dell'uomo non è fissa come quella degli animali, ma è dinamica perché strettamente collegata all'azione, cioè l’accento è posto su ciò che si può fare in un determinato spazio piuttosto che su quello che vi vediamo all’interno attraverso uno sguardo passivo.
Sempre secondo Hall per comprendere meglio lo spazio personale dobbiamo immaginare l'uomo inserito in una serie di "campi" che si espandono e si contraggono fornendo informazioni di vario genere.
In effetti questo modo di concepire lo spazio personale come una serie di campi che circondano l'individuo e sono fonti di informazioni sul medesimo, trova il proprio capostipite in Hall.
Questo brano è tratto dalla tesi:
I non-luoghi del consumo e della socialità
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Informazioni tesi
Autore: | Antonella Lisa Borgaro |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Comunicazione per le imprese e e le istituzioni |
Relatore: | Sergio Bernardino Scamuzzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 177 |
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