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Giocodanza, imparare giocando

Lezioni di Giocodanza

La lezione se pur ricca di spontaneità e divertimento, deve essere implicitamente strutturata. Per questo motivo l’insegnante deve previamente decidere quali esercizi svolgere durante il tempo a disposizione. Ovviamente con il passare dei giorni, questi esercizi saranno sempre più impegnativi e andranno a migliorare ed ampliare le conoscenze e le abilità degli allievi.

La lezione inizia sempre con il rito dell’accoglienza: “i bambini amano i rituali, per questo si inventa un modo per incominciare la lezione: non si tratta
semplicemente di entrare in aula, quanto di disporsi nello stato d’animo giusto per poter lavorare in un clima di distensione e di serenità.”62 Possono essere svariati, infatti ogni classe ne ha uno diverso, ma l’importante è che questo passaggio venga svolto. Alcuni esempi possono essere: entrare in sala e discutere sugli esercizi eseguiti la volta precedente, fare esercizi di respirazione, fare supposizioni su quello che si sta per andare a fare.

La vera prima parte della lezione vede l’esecuzione di esercizi di conoscenza e di relazione: sono definiti giochi rompighiaccio, i quali si rivelano molto utili soprattutto nelle prime lezioni, quando ancora non c’è confidenza tra i componenti del corso.

Segue poi la fase del riscaldamento, dove l’insegnante darà le giuste indicazioni per riscaldare gradualmente tutto il corpo, facendo aumentare di conseguenza il battito cardiaco.
La parte centrale della lezione è la parte più divertente e ricca di spontaneità: vengono svolti infatti giochi che abbracciano diverse tematiche le quali variano di volta in volta e si riferiscono a concetti fondamentali della danza. In questa fase inoltre si riscontra la presenza degli attrezzi-giocattolo, i quali, oltre ad essere utili per lo svolgimento del gioco, incuriosiscono i bambini e richiamano la loro attenzione.

La lezione termina con un altro rito: il rito del saluto, dove ci si da appuntamento alla prossima lezione.
A volte, se gli esercizi svolti implicano un affaticamento nei bambini,l’educatore è tenuto a ricorrere a momenti di ritorno alla calma, per riportare il battito cardiaco alla frequenza regolare. In questa fase si possono inserire anche giochi di postura: “ad esempio, dopo i giochi al paracadute, che sono piuttosto movimentati, l’insegnante può invitare i bambini a camminare liberamente ed occupare poi un posto nello spazio, sedendosi con le gambe incrociate e allungando bene la schiena verso l’alto; poi li invita a rilassare e di nuovo ad allungare, ripetendo varie volte. Siamo ritornati così alla calma, abbiamo riportato il cuore al suo normale ritmo e, nello stesso tempo, abbiamo curato la postura della schiena.

Nei paragrafi successivi verranno riportati delle vere e proprie lezioni, in tutte le sue fasi. Ovviamente questi sono solo alcuni esempi di tutti i giochi esistenti elaborati per il metodo Giocodanza. Il filo che accomuna tutti questi è la fantasia, amata dai bambini.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Giocodanza, imparare giocando

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Informazioni tesi

  Autore: Giada Daniela De Mitri
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Lecce
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Didattica delle attività motorie
  Relatore: Francesca D'Elia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 47

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