Il Polittico di San Francesco di Cola dell'Amatrice nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno - per una lettura iconografica
Lettura stilistica
Il Polittico di San Francesco è una delle opere di Cola dell’Amatrice che risalgono alla sua terza maniera. Grazie alle testimonianze di storici e a dei documenti relativi a quest’opera, sappiamo che essa portava la data 1533, ma anche se oggi questa datazione non è più leggibile, si ritiene che la sua esecuzione sia avvenuta nel terzo decennio del 1500 e non oltre.
Prima, però, di andare ad analizzare l’opera dal punto di vista stilistico è bene soffermarci sulla formazione artistica del pittore e sulle ipotesi ad essa relative.
Nell’epoca in cui é stato realizzato il Polittico, Cola si trovava a lavorare ad Ascoli, ma di lì a poco, precisamente nel marzo del 1536 si sarebbe allontanato dalla città per poi farvi ritorno nell’aprile del 1546. Le cause che spinsero il pittore a lasciare la città sono sconosciute. Il Vasari nelle Vite riporta un episodio ritenuto dalla maggior parte degli studiosi non veritiero, ma che spiegherebbe la fuga del pittore da Ascoli. Egli racconta che all’epoca di papa Paolo III (1534-1549) ad Ascoli scoppiò una rivolta guidata dal nobile ascolano Astolfo Guiderocchi contro il potere papale, e Cola, essendo probabilmente suo sostenitore, preferì allontanarsi dalla città per cercare un’occupazione altrove. Non si sa se questo fatto sia veramente accaduto, cosa certa è che il pittore ha lavorato in altri luoghi nel decennio in cui è mancato da Ascoli; la sua presenza è attestata sia in Abruzzo (all’Aquila e ad Amatrice), che in Umbria (a Perugia e Città di Castello).
Nel 1536 il Filotesio era un’artista ormai maturo, consapevole delle sue scelte, anche se era sempre pronto a sperimentare nuove maniere, con un grande bagaglio di opere alle sue spalle. Ed era ricco di esperienze e furono proprio queste a renderlo un’artista originale, insolito e singolare.
La sua prima esperienza, che si lega agli anni della sua formazione artistica, avviene fondamentalmente tra l’Abruzzo, l’Umbria e il Lazio. Giuseppe Fabiani lo ha ritenuto discepolo del pittore abruzzese Dionisio Cappelli, ma questo dato non sussiste perché Cola e Dionisio Cappelli dovevano essere quasi coetanei, in quanto le prime opere del Filotesio sono del 1509-10, come ad esempio il Polittico di San Bartolomeo alle Piagge , e quelle del secondo risalgono al 1508-11. Ma anche perché esiste una diversità di stile, di cultura, non tralasciando poi la qualità pittorica. Il Polittico suddetto, che Cola realizzò per la Chiesa di S. Bartolomeo alle Piagge, un piccolo centro situato vicino ad Ascoli Piceno, mostra una evidente derivazione da Carlo Crivelli e Pietro Alemanno, e questo si può rilevare da alcuni elementi, quali: l’uso da parte di Cola di colori chiari, lucenti e compatti, di contorni netti che delineano le figure, al fondo oro delle tavole, e all’impiego dello schema dei polittici a scomparti, tipico della cultura di fine ‘400 in ambito crivellesco e alemannesco.
Egli però è stato costretto dalla committenza ascolana a seguire precisi schemi stilistici ed iconografici, poiché se confrontiamo il Polittico di San Francesco con la Pala di Campli eseguita nel 1510, essa si collega ad ambiti culturali diversi, in quanto Cola abbandona, innanzitutto, l’impianto a scomparti, confinando così l’inquadramento dell’opera pittorica ai bordi, attraverso una vera e propria cornice lignea, e dipingendo gli spazi architettonici all’interno della tavola stessa. La struttura di questa pala è di tipo rinascimentale ed è costituita, infatti, da un formato unico rettangolare, che riflette i principi estesi dalla Toscana, confluiti poi in Umbria, nel Lazio e nell’Abruzzo. Inoltre, lo stile del pittore è diverso, i tratti delle figure sono meno marcati, anche se non mancano di compostezza e nobiltà, e tutta la composizione si mostra libera dal seguire precisi dettami tecnico-stilistici di matrice quattrocentesca, ai quali sono ancora legati gli artisti marchigiani a lui contemporanei.
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Il Polittico di San Francesco di Cola dell'Amatrice nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno - per una lettura iconografica
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Straccia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Macerata |
Facoltà: | Beni culturali |
Corso: | Scienze dei beni culturali |
Relatore: | Giuseppe Capriotti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 56 |
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