Il funzionamento delle collecting degli artisti in Italia e nei principali paesi europei
Legislazione
Sulle collecting:
Una cosa che potrebbe sicuramente aiutare l’operato delle collecting è sia una regolamentazione condivisa a livello internazionale e comunitario, sia una legislazione adeguata a livello nazionale. Sul primo fronte, sarebbe raccomandabile un trattamento paritario per il settore sonoro/musicale e quello audiovisivo: la recente direttiva UE che ha esteso a settanta anni la durata dei soli diritti degli artisti per i fonogrammi non è che l’ennesimo esempio di un trattamento preferenziale per il settore musicale. A livello nazionale, sono sicuramente preferibili quei sistemi legislativi che prevedano almeno un titolo della legge sul diritto d’autore e/o sui diritti connessi dedicata alle società di collecting, se non proprio, ancor meglio, una legge dedicata. Nel caso italiano invece le disposizioni sulla SIAE e su il (Nuovo) IMAIE si trovano in ordine sparso e assolutamente non organico; ciò senza neppure considerare le disposizioni aggiuntive contenute nella 93/92 sull’IMAIE o nel DL 30 aprile 2010 n.64, che ha trasferito dal “vecchio” al Nuovo IMAIE più competenze di quante avesse effettivamente il vecchio.
Sugli artisti :
In tutti i Paesi vi è una base comune della definizione di “artista”, rispetto al canto, all’esecuzione musicale ed alla recitazione, anche se poi ciascun Paese restringe le tutele accordate soltanto ad alcuni di essi o estende la definizione a forme meno usuali (come nel caso delle marionette per la Spagna). Rispetto alle “limitazioni”, si ritiene particolarmente valido il modello francese, che riconosce tutela a tutti gli artisti accreditati (ADAMI), nonchè a quelli non accreditati (SPEDIDAM). Infatti, esistendo il presupposto della prestazione artistica, la limitazione italiana ai soli primari e comprimari appare discutibile, nonostante sia stata probabilmente stabilita per motivi di semplicità (poi comunque complicati dalla “fumosa” definizione di cui all’art. 82 della LDA). Rispetto alle estensioni, si ritengono particolarmente validi il modello francese, che prevede anche la clownerie, gli spettacoli di varietà è le marionette, ed ancor più quello spagnolo, che arriva a prevedere, oltre al varietà e alle marionette, la figura del direttore di scena: se infatti viene considerato artista (anche in Italia) il direttore d’orchestra, che interpreta un’opera musicale tramite altri interpreti (se vogliamo, una interpretazione esterna mediata da altri interpreti), altrettanto fa il direttore di scena rispetto alla messa in scena con gli attori. In generale, una riflessione sulle forme di interpretazione esterna, per mezzo di strumenti (nel caso delle marionette) o di altri interpreti stessi, nonchè di registrazioni altrui (secondo una proposta avanzata dal Piotta per i DJ alla conferenza stampa su menzionata), sarebbe auspicabile a livello della legislazione nazionale ed internazionale. Rispetto al direttore di scena, si riporta qui una considerazione personale sulla figura del regista cinematografico, identificato come direttore artistico tra gli autori dell’opera cinematografica o assimilata nella LDA: oltre al contributo di coordinatore che ricopre, conferisce all’opera anche un attributo autoriale, che può essere identificato nella misura in cui crea i fotogrammi che vanno a comporre l’opera filmica, mentre, dal punto di vista della messa in scena, svolge in realtà lo stesso ruolo che svolge il direttore di scena a teatro; nel caso in Italia venisse accolta l’estensione di origine spagnola al direttore di scena per gli interpreti, al regista cinematografico potrebbe essere riconosciuto anche un ruolo di interprete, pure esterno, del film stesso.
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Il funzionamento delle collecting degli artisti in Italia e nei principali paesi europei
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Informazioni tesi
Autore: | Giacomo Radegondo Bartocci |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Storia, Scienze e Tecniche dello Spettacolo |
Relatore: | Andrea Miccichè |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 168 |
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