Il ruolo della comunicazione interna nello sviluppo delle strategie di impresa. Caratteri e dinamiche comunicative tra management e staff.

Nel percorso di studio sviluppato dai diversi teorici in materia di leadership e rapporti tra leader e collaboratori (cd “followers”) l’elemento su cui progressivamente si è concentrata maggiormente l’attenzione è stato il rapporto singolare che chi dirige deve sapere attivare con i propri collaboratori.
Su tale punto di attenzione si sono sviluppate in particolare le teorie “transazionali” e quelle “trasformazionali” in cui leader e gruppo vengono visto come parte sostanzialmente contrapposte dinamicamente o come unico gruppo con motivazione evolutiva.
In sostanza, si definiscono come meccanismi di attivazione del rapporto “leader – gruppo” due diverse tipologie di rapporto, in relazione alla effettiva possibilità e modalità di soddisfazione dei bisogni specifici delle due parti in gioco (leader e collaboratori):
- primo meccanismo di attivazione: i bisogni, di natura diversa tra le parti, vengono negoziati tra il leader ed i collaboratori: il leader riconosce i bisogni dell’altra parte e si attiva per il loro soddisfacimento, i collaboratori, in relazione all’attivazione del leader, riconoscono allo stesso collaborazione e supporto. Il rapporto quindi si attiva in modo “negoziale”, esiste un meccanismo di “transazione” in cui il leader acquista un credito che i collaboratori ritengono opportuno riconoscere con maggiore collaborazione e supporto;
- secondo meccanismo di attivazione: il leader, in una fase avanzata del rapporto, è riconosciuto quale parte del gruppo. Egli si impegna attivamente quale parte di esso apportando motivazione e volontà di crescita. In questo caso i bisogni sono per lo più considerati comuni e comune è la determinazione di evolvere e progredire verso un obiettivo condiviso. Alla base del rapporto vi è quindi la motivazione alla “trasformazione”.
Trasformazione che riguarda in prima istanza la maturazione ed evoluzione del gruppo, grazie al supporto attivo del leader: leader che però, in quanto immerso nel vissuto del gruppo, viene anch’egli interessato dalla trasformazione e dal cambiamento che egli stesso ha favorito.
Tali approcci apparentemente differenti e definiti sulla base delle teorie “transazionali” e “trasformazionali”, portano alla definizione di un carattere specifico di leadership e considerazioni di diverso carattere in termini di applicabilità generale di tale rapporto (sia esso di carattere negoziale o di trasformazione) nei diversi livelli organizzativi in cui sono comunque sempre presenti le due realtà di manager/leader e collaboratore.