Chi sorveglia il sorvegliante? Immagini come strumento per la filosofia
Le sfaccettature di un possibile sorvegliante ultimo.
Nei precedenti capitoli abbiamo tentato di delineare il profilo dei vari protagonisti, concentrandoci sui loro passati e sulle loro caratteristiche più evidenti, ma se tentiamo di andare un po’ più a fondo in quest’indagine ci rendiamo conto di come Moore nella creazione dei suoi eroi abbia compiuto un tentativo di decostruzione totale del mito del supereroe. Oltre ad apparire come una sorta di parodia degli stereotipi classici della letteratura a fumetti americana, appare evidente come Moore abbia fatto un passo oltre, caratterizzando i suoi personaggi da un punto di vista etico ma tentando altresì di sviscerare limiti e pregi di visioni etiche tanto drastiche. Quello che tenteremo di dedurre, effettuando un’analisi delle visioni del mondo dei nostri personaggi, è che ognuna delle posizioni drastiche in campo etico che vengono assunte via via dai protagonisti non può essere autosufficiente se presa in maniera estremizzata e totalizzante, o quantomeno che, nel confronto diretto con una questione etica di grande importanza, la posizione etica di tipo classico si ritrova a fallire, non apportando in definitiva una soluzione appagante a tale dilemma. Cerchiamo quindi di spiegare cosa ci porta a questa riflessione, premettendo che incontreremo nelle visioni del mondo dei nostri protagonisti una rilettura in versione estremizzata e a tratti caricaturale di alcune delle posizioni etiche classiche. Il primo personaggio che incontriamo, tanto nella graphic novel quanto nel film, è il Comico, seppur lo vediamo proprio nel momento della sua morte. Nel corso della storia verremo a conoscenza della sua vita passata e del suo modo di affrontare la stessa e i dilemmi che questa pone. L’eroe in questione appare forte, sprezzante e cinico. Nell’usare quest’ultimo aggettivo ci rifacciamo tanto a quella scuola cinica antica di Antistene e Diogene di Sinope quanto alla visione della filosofia cinica contemporanea o neo-cinismo che, come ci illustra Peter Sloterdijk nel suo Critica della ragion cinica, perde la valenza positiva che aveva nell’antichità.
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Chi sorveglia il sorvegliante? Immagini come strumento per la filosofia
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Informazioni tesi
Autore: | Stefania Bianucci |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Valeria Ottonelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 80 |
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