L'Estetica e la Poetica Teatrale di Diderot: immagini, idee, giudizi, sogni
Le origini musicali della teoria dei rapporti
Il pensiero estetico di Denis Diderot è strettamente connesso alla sua più generale visione della natura, cioè ad una filosofia della natura che si pone sul solco della tradizione sperimentale e materialistica, fondamentalmente ispirata al pensiero anglosassone di Bacone e di Locke.
L’occhio glauco del padre dell’Encyclopédie sembra guardare il mondo da una gigante lente di ingrandimento. La profonda curiosità scientifica, combinata ad una vivace creatività, consentono a Diderot di avere una visione organica e ‘molecolare’ della natura, in cui ogni singolo elemento sussiste in rapporto al resto ed è funzionale al tutto. Quindi, quello che si presenta sotto lo sguardo, o meglio, quello che si riceve attraverso i sensi, si interpreta con intelligenza e si rielabora con il supporto dell’immaginazione, viene considerato come un sistema vivo o come parte ineliminabile di esso. Questo modo di leggere la natura, sia in quanto forza dinamica sia in qualità di reticolato infinito di pensieri, prodotti, simboli, rappresentazioni, si insinua negli scritti di Diderot proprio come una nota bassa che sostiene e scandisce il ritmo dei pensieri del filosofo, riuscendo talvolta ad emergere inaspettatamente dalle profondità alla maniera del contrappunto. L’analogia con gli elementi musicali non è affatto inappropriata, dal momento che, quella che si definisce come la teoria dei rapporti di Diderot, fa la sua prima apparizione proprio nella trattazione dei principi di acustica, quindi esattamente nelle Mémoires sur les différents sujets mathématiques del 1748; e poi si ripresenta sotto lo stesso ‘travestimento musicale’ nel 1776, nei dialoghi tra il maestro di musica Bemetzrieder e l’allieva di clavicembalo (Leçons de Clavecin et principes d’harmonie en dialogue).
Nella formulazione del Sesto Principio di Acustica Diderot si sofferma sull’isocronismo degli accordi sonori e sul piacere che ne deriva dall’ascolto non necessariamente accompagnato dalla conoscenza razionale della matematica musicale. L’isocronismo fra i suoni, così come la consonanza armonica, implica una relazione, un legame fra gli stessi, che risulta piacevole per colui che tende le orecchie per appercepire la musica, in virtù dell’idea del semplice rapporto di uguaglianza che viene suggerito e si ridesta spontaneamente nella mente dell’ascoltatore.
Dunque, la bella simmetria fra gli elementi musicali, l’isocronismo appunto, introduce la teoria dei rapporti, alla cui base si pongono ‘sincronicamente’ la percezione dei legami tra le cose della natura o della bella espressione artistica del genio, e il plaisir che sopravviene alla medesima percezione.
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L'Estetica e la Poetica Teatrale di Diderot: immagini, idee, giudizi, sogni
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Informazioni tesi
Autore: | Raffaella Tenaglia |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Elio Franzini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 219 |
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