L'educazione scientifica nella scuola dell'infanzia per lo sviluppo del pensiero critico del bambino
Le domande dei bambini nell’insegnamento
Una delle incertezze principali degli insegnanti della scuola dell’infanzia è relativa alle domande che i bambini pongono: bisogna ri-spondere subito esaustivamente o lasciare in loro il seme della curiosità che li spinge alla ricerca individuale e di gruppo per arrivare infine alla soluzione (forse) di tale interrogativo?
Risulta importante che i giovani interlocutori mantengano tutto il piacere dell’interrogare sé e gli altri.
La ragione tende a trovare sempre delle conclusioni definitive, a risolvere le parzialità. Le approssimazioni e le ambiguità potrebbero far vivere con disagio l’essere sollecitati a porre in discussione le certezze che fanno da sfondo al nostro agire.
Questo ricorrente bisogno di risposte certe e definitive, però, più che corrispondere all’essenza della ragione, è un certo modo di impostare l’educazione intellettuale, che non sa insegnare a stare anche nell’incertezza e a non lasciarsi prendere dall’ansia, che spinge a fare proprie idee e teorie senza che siano ancora maturate tutte le premesse affinché possano essere condivise.
La possibilità di raggiungere questo obiettivo si basa principalmente su un clima educativo orientato allo sviluppo di un positivo atteggia-mento esistenziale.
Lo sviluppo della disponibilità a saper stare nell’incertezza, senza affrettare i tempi della ricerca di una risposta che soddisfi gli interrogativi emersi, richiede all’educatore la capacità di elaborare uno stile comunicativo rassicurante, atto a stimolare quell’entusiasmo che dispone il soggetto all’apertura e al cambiamento.
Il pensare è un rischio, ma un rischio che va comunque percorso e sostenuto positivamente.
Il suscitare perplessità, l’alimentare la discussione, è un fondamento dell’educazione che fino adesso si è profilata, in un contesto umano nel quale viene sviluppata l’azione maieutica.
Qui come per il dialogo si fa ricorso a Socrate per il concetto di maieutica.
L’arte socratica non trasmette il sapere ma si limita a comunicare lo stimolo per la ricerca, aiutando ciascuno a generare, cioè a far nascere da sé la verità.
L’arte maieutica è quindi un metodo della ricerca in comune, una tecnica aperta ma rigorosa di conversazione fra individui consapevoli.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'educazione scientifica nella scuola dell'infanzia per lo sviluppo del pensiero critico del bambino
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Informazioni tesi
Autore: | Sara Amici |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Filosofia |
Corso: | Scienze dell'educazione e della formazione |
Relatore: | Nicoletta Lanciano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 95 |
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