Sostenibilità e Sistemi di Misurazione delle Performance: un'analisi in ''Poderi dal Nespoli''

Il settore vitivinicolo, e più in generale l'intero sistema agroalimentare, non ha tardato ad essere inserito in discorsi relativi alla sostenibilità ambientale.

Molte industrie danno un'immagine ecosostenibile di sé mentre, in realtà, sono lontane dall'esserlo concretamente, come appunto avviene per il settore vino.
Pur essendo una delle industrie più vecchie del mondo, l'industria del vino ha indirizzato solo negli ultimi tempi gli sforzi di analisi e ricerca sugli impatti ambientali delle attività svolte (Merli R. et Al., 2018).

La sostenibilità è sempre più ritenuta un driver strategico di sviluppo nel settore e un fattore critico di successo competitivo, se non ormai un vero e proprio standard settoriale. Questo in quanto sempre più aziende vinicole hanno cominciato a studiare, identificare e misurare le esternalità causate dai propri processi produttivi in modo da prepararsi alla regolamentazione di tali esternalità, promuovere una maggior responsabilità verso i clienti, identificare opportunità per innovare e creare valore condiviso.

Come detto anche nel secondo capitolo di questa tesi, le aziende, intraprendendo un percorso di sostenibilità, possono acquisire benefici di vario tipo sia in termini di maggior efficienza nell'uso delle risorse e nei processi sia in termini di contenimento dei costi, soprattutto quelli operativi e collegati a risparmi di risorse. Inoltre, le aziende hanno in tal modo la possibilità di avvalorare maggiormente i propri vini (essendo provenienti da sistemi produttivi sostenibili), vista la crescente attenzione dei consumatori alle tematiche ambientali; sottolineando però che, spesso, questi ultimi non sono ancora completamente disposti a pagare un premium price per vini con caratteri legati alla sostenibilità, anche se ne riconoscono il valore.

Oggigiorno, quindi, non considerare e ridurre gli impatti ambientali delle proprie attività vitivinicole rappresenta uno svantaggio rispetto ai concorrenti nel settore.
L'OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino), conformemente alla sua missione, ha svolto un'azione tempestiva per una condivisione, all'interno del sistema vitivinicolo stesso, di definizioni, concetti e prassi operative collegate al tema della sostenibilità nel settore.

L'organizzazione definisce la vitivinicoltura sostenibile come
«l'approccio globale alla scala dei sistemi di produzione e di lavorazione delle uve, associando contemporaneamente la sostenibilità economica delle strutture e dei territori, la produzione di prodotti di qualità, considerando i requisiti specifici della viticoltura sostenibile, dei rischi legati all'ambiente, la sicurezza dei prodotti e la salute dei consumatori e la valorizzazione degli aspetti patrimoniali, storici, culturali, ecologici e paesaggistici».

Tra gli obiettivi collegati allo sviluppo di una viticoltura sostenibile si hanno (OIV, 2014):
• produrre uve e vini che rispondano alla domanda del consumatore;
• proteggere la salute e assicurare la sicurezza dei consumatori;
• proteggere la salute e la sicurezza del produttore e del personale coinvolta nella produzione;
• privilegiare i processi di regolazione naturale;
• limitare gli impatti ambientali della viticoltura e dei processi di trasformazione;
• privilegiare una vitivinicoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, ecologico ed economico;
• mantenere la biodiversità degli ecosistemi viticoli e associati;
• limitare l'uso degli input e dell'energia;
• gestire i rifiuti e i reflui;
• preservare e valorizzare i paesaggi viticoli.