Responsabilità e competenze professionali dell'Ostetrica nella rilevazione e valutazione del tracciato cardiotocografico: analisi dei contenziosi medico legali

Lo status ed il profilo di competenza dell'Ostetrica, rispetto all'attuale cornice di riferimento legislativo nazionale ed europeo, assumono nuove prospettive e autonomie disciplinari (SSD MED 47- Scienze infermieristiche ostetrico-ginecologiche).

Le diverse leggi di riforma sanitarie e universitarie di questi ultimi tre lustri, oltre a rafforzare le responsabilità professionali appartenenti al ruolo tradizionale (assistenza alla donna ed al feto/neonato nel percorso nascita), indicano competenze nuove ed in progress. Il termine responsabilità deve essere fissato nella doppia accezione: ottica positiva; ovvero, possedere la “coscienza degli obiettivi connessi con lo svolgimento di un incarico”; ottica negativa, in altre parole, “essere chiamato a rendere conto del proprio operato quando ormai l'errore o l'omissione si sono già realizzati”.

L'Ostetrica appartiene al gruppo delle professioni intellettuali “riconosciute” per il cui esercizio è obbligatoria l'iscrizione agli Albi professionali.12 Rientra tra le professioni “protette” per le quali è richiesta l'abilitazione dello Stato. Secondo il Codice Penale l'Ostetrica può assumere differenti qualificazioni: esercente un servizio pubblico (status di operatore dipendente) e di pubblica necessità (status di libero professionista). Con l'entrata in vigore della legge n.42/99 fa parte delle professioni sanitarie; in questo dispositivo vengono riaffermati tre diritti/doveri fondamentali di una professione intellettuale: l'autonomia decisionale, l'indipendenza culturale e operativa, la responsabilità delle proprie azioni e dei propri doveri deontologici nei confronti dei cittadini.

Questi diritti/doveri sono ulteriormente potenziati nella Legge 251/2000 che ha perfezionato il percorso di valorizzazione e responsabilizzazione ed ha creato nuove premesse per rafforzare ulteriormente la professionalità dell'Ostetrica all'interno delle istituzioni socio-sanitarie; ha posto in modo completo le basi legislative per l'istituzione della Laurea in Ostetricia e della Laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Alla luce della Legge 42/99 e Legge 10 agosto 2000 n.251, l'autonomia professionale assume varie forme:

a) autonomia assoluta- riferita ad attività affidate in tutto e per tutto all'ostetrica (profilo di competenza);
b) autonomia di relazione- quando vi è un rapporto professionale con il medico (come nel caso di situazioni patologiche in ambito ostetrico, ginecologico e neonatale). Si parla anche di corresponsabilità (ognuno risponde del proprio campo di attività specifiche);
c) autonomia nella partecipazione (art. 2, DM 740/94). Si individua nel lavoro in equipe, come ad esempio: progettazione e realizzazione di interventi di promozione della salute dell'individuo e della collettività, preparazione e realizzazione di interventi chirurgici ostetrici e ginecologici, stesura di programmi di assistenza materna e neonatale, progettazione e realizzazione di percorsi di accompagnamento alla nascita ed elaborazione di linee guida e protocolli.