Il Building Management nella gestione dei patrimoni immobiliari
La relazione con lo sviluppo sostenibile
La man. è un'attività sulle prime poco attraente, quotidiana, che silenziosamente si occupa che tutto sia in ordine.
Fare bene man. presuppone l'adesione ad un sistema di valori che deve essere profondamente interiorizzato nell'individuo; si tratta di avere una forma mentis che accetti di fare qualche piccolo sacrificio oggi per avere grandi benefici domani.
Solo i sistemi che hanno un ciclo di vita molto breve sfuggono a queste regole; non appena però ci si imbatte in un sistema destinato a durare, la man. diventa un elemento determinante per il suo sfruttamento economico.
Per invertire l'odierna tendenza ed estirpare lo sperpero così diffuso, prima ancora di scomodare commissioni tecniche e soluzioni tecnologiche, è necessario che le persone evolvano dalla sottocultura dello spreco e del disinteresse all'etica della responsabilità.
Lo sviluppo sostenibile è per definizione una forma di sviluppo della società (che comprende lo sviluppo economico, delle città e delle comunità) che non compromette la possibilità delle future generazioni di perdurare nello sviluppo stesso, preservando la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali (che sono esauribili, mentre le risorse sono considerabili come inesauribili).
Dalla consapevolezza di voler operare azioni orientate alla eco-gestione del territorio e delle attività antropiche prende l'avvio il concetto di "sostenibilità" e "sviluppo sostenibile", contenuto nel Rapporto Our Common Future (1987) della World Commission on Environment and Development (Commissione Bruntland); altro caposaldo dello sviluppo sostenibile è rappresentato dalla Conferenza delle Nazioni Unite tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992 che, nella sua Dichiarazione, sancisce i 27 Principi su ambiente e sviluppo (i Principi delle foreste e l'Agenda 21), ancora oggi attuali.
L'obiettivo è quindi mantenere uno sviluppo economico compatibile con l'equità sociale e gli ecosistemi, operante quindi in regime di equilibrio ambientale.
Esso sarà possibile solo quando la cultura manutentiva, e tutto quel che ne consegue, diventerà un valore condiviso fra tutti i cittadini.
Nel rapporto "I limiti dello sviluppo" commissionato dal Club di Roma e pubblicato nel 1972, la co-autrice Donella Meadows predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana, ed osserva che la cultura del mantenimento è l'unica alternativa allo sviluppo incontrollato delle attività produttive che porterà al disastro l'umanità.
La man. può rappresentare una speranza per il futuro del mondo, stimolando i cittadini a conservare, a ridurre lo spreco, ad agire in sicurezza, a condurre un'esistenza sostenibile che renda vivibili le nostre città ed efficienti quanto virtuose le nostre fabbriche, nel rispetto dell'ambiente e della vita umana.
Nel settore dell'edilizia cultura della sostenibilità evidenzia diversi significati: riduzione degli sprechi di energia, innovazione delle tecnologie costruttive, preferenza verso i materiali riciclabili, utilizzo di fonti di energia rinnovabili ed infine collocazione di ampie zone verdi all'interno degli spazi già edificati.
Per un settore come quello civile che assorbe mediamente in Europa il 40% del totale dell'energia consumata, la sostenibilità non può più essere considerata un fattore secondario, ma deve diventare un elemento prioritario nelle scelte strategiche di pianificazione del territorio.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il Building Management nella gestione dei patrimoni immobiliari
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Informazioni tesi
Autore: | Massimiliano Nalin |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi Guglielmo Marconi |
Facoltà: | Scienze e Tecnologie |
Corso: | Urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale |
Relatore: | Francesco Turchi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 151 |
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