Una Piattaforma per Autoregolare l'apprendimento
La natura dinamica degli stili di apprendimento
Come si può dedurre dal precedente paragrafo, nel quale ci si è limitati a menzionare solo i principali tra i tanti autori che hanno studiato e scritto sul tema, la ricerca è attualmente ricca di un ampio panorama di teorie diverse sugli stili di apprendimento. In ognuna di esse, sono presenti determinati presupposti di indagine e, di conseguenza, determinati metodi di categorizzazione. Considerando il fatto che la stessa idea di “intelligenza” è un concetto liquido e difficile da definire, non può sorprendere questa ampia varietà di punti di vista sull’argomento.
La difficoltà nell’individuazione di una teoria unica capace di definire proprio stile di apprendimento non è nella scelta delle categorie, ma piuttosto in questa natura dinamica e fortemente individuale dell’intelligenza di una singola persona, molto difficile da racchiudere in definizioni generali.
L’analisi del proprio stile è uno studio della maniera in cui un individuo recepisce ed elabora le informazioni con cui entra in contatto. Ma l’essere umano non è una macchina che reagisce agli stimoli in maniera standardizzata, seguendo linee di pensiero predeterminate. Ragionare seguendo una dialettica fissa di Azione-reazione, in una logica che rimanda molto al comportamentismo, porterebbe ad un’immagine troppo semplificata delle dinamiche che intervengono nel momento in cui una persona apprende.
Honey e Mumford (Cadamuro, 2004), partendo da una rielaborazione del modello di Kolb, descrivono l’apprendimento come un percorso a spirale, un termine ben più ricco e significativo rispetto al concetto di circolarità precedentemente descritto.
Tale modello è uno spunto interessante per evidenziare il processo di alterazione del quadro di conoscenze che un individuo subisce ogni volta che acquisisce un nuovo contenuto: l’apprendimento è causa di una continua ricostruzione dei nostri schemi mentali, un processo di influenza reciproca dove il nostro modo di apprendere influenza ciò che apprendiamo e, al tempo stesso, ciò che apprendiamo influenza il nostro modo di apprendere.
Per tali ragioni, per restituire un quadro completo di tutti gli aspetti che intervengono nel determinare lo stile di apprendimento di uno studente, ancora prima di ragionare sul modo in cui un individuo raccoglie informazioni e le trasforma in conoscenza, è fondamentale prendere in considerazione il suo rapporto con l’ambiente di apprendimento stesso, in una dimensione sociale e personale.
Consideriamo quindi il contesto scuola, luogo di apprendimento per eccellenza e ambiente all’interno del quale la nostra dissertazione intende lavorare.
Dopo la famiglia, l’ambiente scolastico è la principale palestra di socializzazione per un individuo: le relazioni costruite all’interno della classe, sia con gli insegnanti che con gli studenti, portano a definire determinate preferenze personali nel modo di vivere l’esperienza di apprendimento. Allo stesso modo, queste preferenze delineate influenzeranno di rimando le interazioni sociali.
Riechmann e Grasha (Cadamuro, 2004) prendono in considerazione tre variabili: l’attitudine dello studente; la visione che ha nei confronti di insegnanti e pari e il proprio approccio alle procedure proposte in classe. Partendo da queste, possono essere identificate tre dimensioni di risposta: evitante- partecipante, che misura quanto un individuo cerca il coinvolgimento all’interno dell’ambiente; competitivo-collaborativo, che definisce la tipologia di interazione favorita e quanto sia proteso a lavorare in gruppo; dipendente-indipendente, che stabilisce quanto lo studente desideri o meno una propria libertà all’interno del contesto di apprendimento rispetto alla presenza dell’insegnante.
Si può apprendere meglio attraverso la condivisione del proprio processo conoscitivo con gli altri, oppure può risultare più efficace la guida di qualcuno esperto di quel determinato contenuto, o ancora riservarsi del tempo per riflettere in solitudine. Al tempo stesso, c’è chi è più motivato nell’apprendere quando è sotto pressione, mentre altri preferiscono la collaborazione. Preferenze che implicitamente influiscono sulla nostra predisposizione ad apprendere in determinati contesti.
Dal punto di vista individuale, variabile importante è la capacità di autoregolarsi: il modo in cui rispondo agli stimoli dell’ambiente didattico mi porterà a modificare in maniera più o meno efficace il mio stile di apprendimento. Su questa linea, il primo aspetto su cui viene posta attenzione è l’approccio allo studio: le strategie utilizzate per affrontare le attività assegnate e l’effettiva efficacia di queste ultime. Viene poi preso in considerazione il modo in cui viene vissuta emotivamente l’esperienza didattica, indagando il livello di ansia e di resilienza. Infine, è utile considerare anche le convinzioni di cui lo studente dispone: se si sente portato o meno per lo studio, se considera il suo metodo efficace, se è consapevole di poter modificare le strategie che utilizza. Uno studente si approccia ad un argomento in un determinato modo perché pensa che questo sia il modo per lui più appropriato, e avrà un approccio positivo o negativo alle attività assegnate in relazione a quanto si considera all’altezza di poterle svolgere.
In sintesi, nell’identificare lo stile di apprendimento di un individuo, diventa importante considerarne la sua natura situata, perché le nostre preferenze non sono etichette statiche che ci definiscono a priori, ma caratteristiche in continua evoluzione, fortemente influenzate dal contesto in cui viviamo. Per questo motivo, lo stile di apprendimento è qualcosa che si può non solo conoscere per come è, ma anche sviluppare e ampliare in risposta a nuovi bisogni.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Una Piattaforma per Autoregolare l'apprendimento
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Informazioni tesi
Autore: | Sara Guerra |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2022-23 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione |
Corso: | Media Education |
Relatore: | Simona Ferrari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 92 |
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