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Una Piattaforma per Autoregolare l'apprendimento

In una realtà scolastica promotrice di metodologie che vedono lo studente attivo nel proprio processo di apprendimento, con una didattica contestualizzata all’ambiente e alle competenze specifiche dell’individuo, una realtà dove è ormai confermata l’esistenza di stili di apprendimento diversi e l’utilizzo del libro di testo appare uno strumento vecchio e limitante, la difficoltà di ogni insegnante è quella di trovare soluzioni che diano i giusti strumenti a tutti per portare avanti il programma scolastico. In questa realtà, reali sono le difficoltà nel fare lezione in tanti modi diversi e per tanti bisogni diversi, per ogni argomento di ogni materia. Un obiettivo utopico che affida colpe e responsabilità al docente.
Questa tesi si propone di cambiare prospettiva, di sfruttare l’ambiente digitale come un valido alleato contro le nuove sfide didattiche attraverso uno strumento pensato per un uso diretto e autonomo dello studente, davvero padrone della scelta delle proprie strategie di studio.
Il software progettato ha come target le scuole secondarie di secondo grado e permetterà ad ogni utente di informarsi, di identificare il proprio stile di apprendimento e costruire metodi di studio davvero efficaci per lui, accedendo ad una piattaforma che propone gli argomenti del programma scolastico in tante forme diverse e alcuni strumenti utili a migliorare il proprio apprendimento in maniera autoregolata.

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6 INTRODUZIONE L’ambiente didattico, inserito in un contesto culturale che si è evoluto e si sta esponenzialmente evolvendo nel tempo, si pone oggi nuovi obiettivi da raggiungere per generare un apprendimento efficace e rispondere agli attuali bisogni educativi. La pedagogia moderna, in accordo con questa nuova richiesta formativa, è ormai protesa verso la promozione di un percorso educativo personalizzato che si dimostri in linea una visione costruttivista dell’apprendimento, in antitesi con la didattica trasmissiva della lezione frontale ampiamente sfruttata all’interno delle scuole tradizionali. Ogni studente ha la propria storia, le proprie esperienze e il proprio modo di conoscere e vedere il mondo. Solo conoscendo le dinamiche che intervengono all’interno dei loro processi di apprendimento, un docente può riuscire a valorizzare le attitudini di ciascuno (Falcinelli, 2016). Tuttavia, pensare che un singolo insegnante, nelle sue ore di lezione, riesca non solo a conoscere le specificità di ogni suo allievo, ma anche a proporre uno stile di insegnamento che porti a termine il programma adattandosi ai bisogni di tutti, è un’utopia irrealizzabile e che attribuisce ogni responsabilità e colpa al docente stesso. Ciò che viene auspicato a livello teorico, nella pratica si rivela di difficile applicazione anche per i docenti più volenterosi. Quanto appena descritto riassume la conclusione del lavoro di ricerca svolto al termine del mio percorso di laurea triennale. Il tema trattato riguardava le metodologie didattiche utilizzate nella scuola secondaria di secondo grado e si proponeva di indagare le motivazioni per le quali queste faticassero ad aggiornarsi, creando un enorme divario tra quanto teorizzato a livello pedagogico su temi come l’inclusività, il bisogno di imparare ad imparare, la visione costruttivista dell’apprendimento, e quanto applicato a livello didattico. Ancora prima dell’aspetto economico e burocratico, tema centrale è stato il punto di vista degli insegnanti, le figure educative che lavorano in prima linea all’interno dello scenario analizzato. Personalmente, non condivido la generale visione pessimista che vede l’approccio degli insegnanti come causa principale del sentimento di avversione delle scuole nei confronti del cambiamento: una spiegazione troppo semplicistica. Questi ultimi possono essere poco favorevoli all’innovazione per molti motivi, ma difficilmente mettono in dubbio l’importanza di trovare metodologie didattiche nuove e in grado di rispondere alle esigenze sociali e pedagogiche odierne: al contrario, sono i primi ad avvertire una sempre più evidente delegittimazione del loro ruolo e sono tendenzialmente predisposti a conoscere strategie capaci di rispondere al problema. Ciò che crea difficoltà è, appunto,

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Guerra
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Media Education
  Relatore: Simona Ferrari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 92

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Parole chiave

didattica
autoregolazione
inclusione
piattaforma digitale
stile di apprendimento
scuole secondarie
riflessione metacognitiva

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