«Il medium è il messaggio e il messaggio sono io». Relazioni transmediali nelle biografie su Jim Morrison tra realtà, finzione e rimediazione

Come qualsiasi altro processo di rimediazione, anche il medium biografia non sfugge alla sua doppia logica che «vorrebbe cancellare i propri media nel momento stesso in cui li moltiplica». Di più: «[q]ueste due logiche […], seppure apparentemente contradditorie, non solo possono vivere in armonia […], ma hanno anche dato prova di essere dipendenti l'una dall'altra». La biografia, non solo non sfugge a questa doppia logica ma la incarna in maniera esemplare almeno quanto i nuovi media digitali.

La logica dell'ipermediazione

Alla fine del paragrafo 1.3 si è affermato in modo perentorio che non può che essere la biografia a contenere i media di cui si serve: mai viceversa. Tale affermazione deriva dalla semplice constatazione che, se riconosciamo come media i generi classici citati in apertura del capitolo, possiamo continuare a chiamare tale quella biografia che contiene, per esempio, la storiografia che a sua volta contiene il romanzo giallo. Non è invece più possibile continuare a chiamare storiografia quel saggio che contiene la biografia che a sua volta contiene il romanzo giallo. Come non è più possibile chiamare tale un romanzo giallo che contiene una biografia che a sua volta contiene un saggio storiografico. La loro peculiare natura ne uscirebbe irrimediabilmente compromessa e si dissolverebbero. Tutt'al più, come infatti avviene, li si può chiamare ibridi. Meglio però chiamarli… biografie!
La biografia, infatti, spesso è anche il risultato naturale della «logica dell'ipermediazione», per la quale non necessariamente i media sono contenuti come in una matrioska ma si trovano contemporaneamente su uno stesso piano, esattamente come «nell'eterogeneo "stile a finestre" delle pagine che compongono il World Wide Web, nelle interfacce dei desktop, nei programmi multimediali e nei videogiochi». Come vedremo, questo è l'esempio di When you're strange.