Reaganomics: un'analisi delle politiche economiche neoliberiste negli Stati Uniti

Se ci limitassimo ad analizzare l'operato dell'amministrazione Reagan riguardo alle tematiche trattate nel primo capitolo, dovremmo certamente affermare che le politiche di reaganomics siano state uno straordinario successo: gli anni '80 furono caratterizzati da un netto miglioramento dei principali indicatori economici, dall'uscita dalla recessione del decennio precedente e dal rilancio di un'economia con una spinta propulsiva a trazione liberista.

Tuttavia, come spesso accade, non bisogna trascurare il rovescio della medaglia. Oltre alla problematica dell'indebitamento, che verrà trattata nel prossimo paragrafo, l'eredità di Ronald Reagan lasciò agli Stati Uniti radicali conseguenze sociali, che si manifestarono in una società sempre più ineguale e polarizzata. Il progressivo miglioramento delle condizioni economiche trovò difficoltà a diffondersi negli strati più poveri della società americana.
A tal proposito, al fine di analizzare al meglio le variazioni dei redditi durante gli anni del neoliberismo americano, è necessario utilizzare un grafico particolarmente rilevante.

Tale grafico evidenza il tasso di crescita (o decrescita) del reddito in due diversi periodi: il primo corrisponde agli anni della crisi ('73-'79), mentre il secondo riguarda il decennio '79-'89 di ripresa da tale recessione, che in larga parte coincide con la presidenza Reagan. Da tali dati si evince come già negli anni di recessione lo squilibrio dei redditi fosse evidente: l'unico percentile a presentare una crescita è il novantacinquesimo. Ancora più eclatanti sono invece i dati del periodo seguente, in quanto, essendo anni di ripresa economica, ci si sarebbe dovuto aspettare un sostanziale e generale aumento dei redditi. Invece, il ventesimo percentile presenta una decrescita dello 0,5% annua, ancora più marcata rispetto agli anni di crisi, a fronte di una graduale crescita all'aumentare dei percentili (1,5% all'anno per il novantacinquesimo percentile).
Il grafico non prende in considerazione percentili di minore dimensione; tuttavia, secondo i dati del CBO (Congressional Budget Office) il reddito dell'1% della popolazione più ricca è addirittura più che raddoppiato (aumento complessivo del 104%48) dal 1977 al 1989.

Osservando i dati da un altro punto di vista, ci si accorge come l'aumento del reddito medio negli USA nel periodo di presidenza Reagan sia notevolmente maggiore rispetto all'aumento del reddito della fascia mediana della popolazione: il primo si assesta attorno all'11%, mentre il secondo solamente attorno al 4%49.
In media, nel 1980 un dirigente d'azienda possedeva un reddito quaranta volte superiore a quello di un operaio, mentre nel 1989 tale valore era addirittura salito a novantatré50. Il reddito da famiglia, invece, rimase immutato per l'intero periodo 1973-1989.
Infine, negli anni '80 si verificò persino una inversione di tendenza per quanto riguarda il restringimento della forbice dei redditi tra bianchi e neri, avvenuto nel decennio precedente: tra il 1979 e il 1989 il differenziale del reddito aumentò del 3% e del 10%51 rispettivamente per uomini e donne.
Ciò, però, fu anche causato da una forte ondata migratoria, durante la quale quattro milioni di persone raggiunsero gli USA52 da Paesi dell'America centrale, Asia e Africa: essi inesorabilmente andarono a ricoprire le mansioni più precarie e meno retribuite. [...]