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Comparazione tra sistemi agricoli: biodinamico, biologico, integrato

L'agricoltura biologica

L’ agricoltura biologica è nata circa 70 anni fa, ma ha avuto un enorme sviluppo soltanto negli ultimi anni e, da produzione di nicchia, sta coinvolgendo una fascia sempre più ampia di consumatori tanto che in Italia anche la grande distribuzione ha le sue proprie linee di prodotti biologici. Questo suo sviluppo è dovuto alla sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità nutrizionale e sull’assenza di sostanze nocive negli alimenti. Si è osservato che negli alimenti biologici c’è una maggiore concentrazione di sostanze nutritive e minerali rispetto ai convenzionali o, meglio, nei convenzionali si ha una minore quantità di sostanze nutritive. Quattro diverse analisi hanno mostrato che, negli ultimi 60 anni, c’ è stata una diminuzione del contenuto di vitamine e minerali presenti in frutta a verdura (Klein and Perry, 1982; Bergner, 1997; Mayer, 1997; Jack, 1998), inoltre è stato riscontrato un contenuto più alto di polifenoli totali, di antiossidanti, di alcuni carotenoidi e di una maggiore attività della polifenolossidasi.
“L’obiettivo principale dell’agricoltura biologica, così com’è sancito dall’Unione Europea, è stabilire un sistema di gestione sostenibile per l’agricoltura che: - rispetti i sistemi e i cicli naturali e mantenga e migliori la salute dei suoli, delle acque, delle piante e degli animali e dell’equilibrio tra essi; - assicuri un impiego responsabile dell’energia e delle risorse naturali come l’acqua, il suolo, la materia organica e l’aria; rispetti i criteri rigorosi in materia di benessere degli animali, soddisfacendo le loro specifiche esigenze comportamentali”.
Nella produzione biologica si da molta importanza alla cura dell’ambiente, dell’uomo e degli animali.
Questo tipo d’agricoltura ha come obiettivi: il rispetto dell’ambiente, degli equilibri naturali, della tutela della salute degli operatori e consumatori.
L’agricoltura biologica si basa sull’interazione delle migliori pratiche ambientali, la tutela delle risorse naturali, la conservazione della biodiversità, la tutela degli animali e la considerazione delle preferenze di alcuni consumatori che desiderano prodotti ottenuti con metodi e sostanze naturali.
Il metodo di produzione biologico è rivolto, quindi, verso il benessere del consumatore, la tutela dell’ambiente, lo sviluppo rurale, il benessere degli animali. Per questi motivi sono utilizzati metodi alternativi per la coltivazione e la produzione degli alimenti, infatti, nel biologico:
- per la concimazione si utilizzano concimi organici maturati in ambiente aerobico o liquami trattati anaerobicamente e con l’aggiunta, in alcuni casi, di farina d’ossa, farina di alghe, rocce macinate, argilla, cenere di legna, borace;
- si limita l’uso d’acqua irrigua e, se utilizzata, le sue caratteristiche devono essere molto buone;
- non è consentita la pacciamatura con film plastici e l’utilizzo di tubature di plastica non riutilizzabili;
- è importante scegliere le cultivar più resistenti e più adatte;
- la monosuccessione è vietata, mentre è consentita la consociazione delle colture, poiché una specie può allontanare i parassiti dell’altra;
- sono consigliate le rotazioni colturali, pacciamature, inerbimento, lavorazioni per il contenimento degli infestanti, poiché non è permesso l’uso di erbicidi di sintesi;
- si evita la lavorazione del suolo ad una profondità maggiore di 30 cm e l’uso di macchine che schiacciano eccessivamente il terreno;
- come cure fitosanitarie si preferiscono la prevenzione delle malattie utilizzando tecniche come: inerbimento, irrigazioni e fertilizzazioni adeguate, potature, lavorazioni del terreno, scelte di cultivar resistenti alle condizioni climatiche della zona prescelta, controllo biologico naturale delle specie dannose;
- sono ammessi interventi diretti solo se si supera la soglia di danno economico e, ad ogni modo, sono esclusi tutti i prodotti di sintesi;
- sono ammesse le serre solo se anche all’interno di esse si hanno le rotazioni colturali, non sono riscaldate e sono fatte senza PVC;
- non è consentito l’uso di sostanze che modificano la forma della pianta, i tempi di maturazione o che favoriscano la conservazione dei prodotti raccolti.
In agricoltura biologica è fondamentale mantenere e gestire in modo corretto la fertilità del terreno in modo da diminuire tutte le pratiche e gli input esterni. Questo implica la conservazione della sostanza organica, dell’attività microbiologica, degli elementi nutritivi, della struttura del suolo, il mantenimento della capacità di ritenzione idrica del terreno. Nel biologico si tende ad ottenere un ecosistema equilibrato, poiché si nutre la pianta attraverso la nutrizione del suolo.
Le pratiche agricole utilizzate nel biologico sono: la rotazione delle colture per un uso efficiente delle risorse locali, l’utilizzo delle risorse del luogo (come il letame per il compost e coltivazione all’interno dell’azienda dei foraggi per gli animali dell’azienda stessa), piante e animali resistenti alle malattie, allevamento di animali a stabulazione libera allevati all’aperto e nutriti con foraggio biologico, utilizzo di pratiche d’allevamento diverse in base alle specie di bestiame che si trovano nell’azienda, limiti sull’uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici, di antibiotici, di additivi e coadiuvanti, il divieto dell’uso di OGM.
La fertilità e l’attività biologica del suolo sono conservate e aumentate con le rotazioni pluriennali, con le coltivazioni di leguminose e di piante da sovescio (pratica agronomica che consiste nell’interramento delle colture) e con l’incorporazione di sostanze organiche aziendali (compost).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Comparazione tra sistemi agricoli: biodinamico, biologico, integrato

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Informazioni tesi

  Autore: Camilla Dell'Aglio
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Corso: Scienze e Tecnologie Alimentari
  Relatore: Bruno Marangoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 91

FAQ

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