Il ruolo della musica nel videogioco horror: il caso di Akira Yamaoka e Silent Hill
L’official soundtrack di Silent Hill
Nello stesso anno dell’uscita del videogioco, la Konami rilasciò l’album contenente le tracce ufficiali di Silent Hill. Vennero commercializzate la versione giapponese e la versione europea. L’album contiene 42 tracce, di cui una cantata (Esperandote) dalla cantante spagnola Vanesa Quiroz, la maggior parte contenute anche nel videogioco. Vi è anche una versione completa del suono, divisa in due CD da ventidue tracce ciascuno. La quasi totalità delle tracce dell’album è di derivazione dark-industrial, un genere certamente azzeccato per il tipo di prodotto trattato. Le musiche del gioco esaltano il lato malato del contesto e della situazione, in cui chitarra, mandolino, pianoforte e batteria sovrastano tutto il resto e si evolvono in un ritmo impazzito e scostante, netto e improvviso. Le tracce tendono ad alternarsi: a una musica melodica, dolce e rassicurante segue una decisamente diversa, la cui tonalità non è più lineare e genera una sorta di suono convulsivo.
L’ascolto di queste tracce è strettamente legato all’esperienza di gioco. Come già ampiamente espresso, il rapporto tra immagine e sonoro sta alla base della buona riuscita nel compito di immedesimazione, e in questo le tracce di Silent Hill riescono perfettamente. Alle scene di esplorazione vengono accostate musiche dalle tonalità calde, semplici e morbide, ma basse, alla quale si sovrappongono suoni e rumori che sembrerebbero delle voci, ma non voci umane, lontane, come se arrivassero da un’altra dimensione. Durante le scene più ricche di suspense e di stress vengono riprodotte delle tracce diverse, a base di elettronica e batteria, dedite al martellamento psicologico del giocatore. Le tracce sono tutte accomunate da un unico fattore: la pressione non si abbassa mai e la tensione è sempre alta, anche nei momenti di tranquillità del gioco; ogni ambiente, anche a causa della scarsa visibilità, diventa claustrofobico.
Tutte queste sensazioni accompagnano il giocatore anche fuori dall’esperienza di gioco.
Quando il giocatore ascolta le tracce le associa immediatamente alla scena la quale fanno riferimento, o quanto meno al tipo di situazione che si è venuta a creare o si potrebbe verificare di lì a poco. L’OST di Silent Hill ha visto moltissime copie vendute, evidentemente grazie al fatto che la componente audio del videogioco è stata fortemente incisiva sul suo successo. Se tutto risulta così soffocante e disturbante durante la partita, lo si deve anche alla sua musica.
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Il ruolo della musica nel videogioco horror: il caso di Akira Yamaoka e Silent Hill
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Randazzo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Dario Oliveri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 31 |
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