Narrativa letteraria, ipertestualità, cultura digitale
L’Iperdiegesi nei romanzi contemporanei
Fino ad ora abbiamo esaminato opere letterarie pubblicate tra il 1960 e il 1980 per porre l’accento sul parallelismo tra sviluppo delle prime tecnologie informatiche e digitali e il mutamento della scrittura letteraria. Ma è importante procedere l’analisi prendendo in considerazione anche alcune opere contemporanee che, nonostante siano nate in un ambiente in cui la digitalizzazione ha raggiunto il suo culmine, rimangono saldamente legate al medium tradizionale del libro, ma sperimentano, seppur in maniera differente, i concetti di molteplicità e multilinearità che abbiamo esaminato nei capitoli precedenti.
Possiamo affermare che nei romanzi contemporanei, l’ipertestualità caratterizza il contenuto, più che la struttura dell’opera. Le sperimentazioni di Calvino e Cortazar tendevano a giocare con le cornici narrative, la sequenza degli eventi e lo “scheletro” delle storie, quelle degli autori contemporanei, invece, adoperano quelle tecniche narrative che abbiamo elencato in precedenza: la polifonia spicca tra tutte, ma anche il proliferare di microstorie, di intratesti e di molteplici collegamenti, sia tra le storie raccontate dal testo che tra le storie finzionali e gli eventi del mondo reale che ci circonda.
Alcune opere, come quelle dello scrittore Haruki Murakami, sono contrassegnate dalla presenza di un iperdiegesi, termine utilizzato da Calabrese per indicare quei casi in cui «[…] il testo è disseminato di germi narrativi che solo in parte si trasformano in storie effettivamente raccontate: molti restano allo stadio larvale, appaiono come frammenti di un insieme che ci sfugge e rinviano potenzialmente a un aldilà del testo […].” . L’iperdiegesi porta inevitabilmente il lettore ad immergersi in profondità nel testo, a vivere quelle storie nascoste come quesiti, un rimando a un mondo più esteso, che stende sulla narrazione un velo di realismo, «dando al lettore l’impressione che il mondo finzionale sia molto più esteso di quello che gli è consentito di vedere»
Questo brano è tratto dalla tesi:
Narrativa letteraria, ipertestualità, cultura digitale
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Informazioni tesi
Autore: | Vanessa Li Volti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Comunicazione, media e pubblicità |
Relatore: | Antonio Scurati |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 50 |
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