La Scrittura di Teotihuacan

Cinquecento anni sono trascorsi. Le rovine di una mitica città dominano la valle avvolte in un silenzio rivestito di sacralità. Adesso sono i Mexica a dominare la scena, i padroni incontrastati della terra. Gente venuta da lontano, la cui storia si perde nei secoli addietro e non riesce da sé a legittimare un potere così forte. Eppure i resti maestosi di quella che fu un tempo la più potente metropoli della Mesoamerica sono lì, sotto gli occhi di questa gente, per la loro maestosità pronti a scivolare dalla realtà al mito e fornire ai dominatori stranieri un passato degno della loro grandezza.

Teotihuacan, il nome della città; la città degli dei, i cui edifici imponenti non possono che essere opera di esseri sovrumani, giganti o dei, sacrificatisi per l’umanità: è qui che ebbe origine il Quinto Sole, l’era cosmica in cui visse l’uomo mexica. Per questo era opportuna una incessante venerazione delle rovine del luogo sacro e una perpetuazione dei suoi tratti salienti, così come l’uomo mexica era in grado di leggerli e integrarli nella sua mitologia. Periodicamente, ogni venti giorni, il sovrano del grande impero azteco Moctezuma si recava a Teotihuacan con i suoi sacerdoti al seguito per offrire sacrifici agli idoli che lì erano collocati. Gli architetti imitavano lo stile architettonico teotihuacano, costituito dal sistema talud-tablero, soprattutto durante il Postclassico Tardo (1350-1520), anche se per motivi più decorativi che strutturali; gli artigiani si ispiravano agli oggetti di cultura materiale dall’antica città per le loro creazioni o, spinti dalla curiosità, scavavano dentro gli edifici per prelevarne alcuni, portarli a Tenochtitlan e inserirli fra le offerte al Templo Mayor (Matos Moctezuma e López Luján 1993).

Oltre alla qualità di manifattura, era il riconoscimento di un’origine divina a suggerire queste attività: questo spiega gli odierni ritrovamenti non solo di manufatti interi e in buono stato ma anche di frammenti provenienti da Teotihuacan, oltre alle numerose imitazioni.

Possiamo pensare che anche le numerosissime pitture del sito, venissero rivestite di sacralità e “imitate” dai nuovi dominatori: pur ammettendo che l’ignoranza storica dei mexica condusse probabilmente a travisarne il significato originario, bisogna, comunque, tener conto di questa forte spinta a voler creare un filo conduttore fra il potere presente e non Teotihuacan stessa, ma il ricordo che essa lasciò di sé.