Economia coloniale e sfruttamento in India nel XX sec. Un caso particolare: la regione del Darjeeling.

Lo scopo di questo capitolo è quello di identificare e approfondire il processo secondo cui una comunità, importata dal colonizzatore con la funzione di adempiere ad uno specifico dovere, sia divenuta in termini di organizzazione sociale e amministrativa una comunità leader, in grado di diffondere l’eco delle sue battaglie per una maggiore autonomia e indipendenza regionale.
Inaspettatamente, il prodotto di un teatro coloniale è andato via via espandendosi negli anni, sfociando in un movimento che deve la sua origine alle direttrici portanti del cieco e sconsiderato dominio inglese.
Il Gorkhaland Movement amplifica la voce di tutti quei Nepalesi che, per volere inglese, vennero confinati nelle piantagioni di tè della regione del Darjeeling e che, nel corso degli anni hanno maturato e inseguito il desiderio di una maggiore autonomia politica e amministrativa, fino ad arrivare, nei primi anni ’80, a propugnare il separatismo per uno Stato Gorkha indipendente dall’India.
Uno degli obiettivi è quello di tracciare lo sviluppo del movimento gorkha attraverso un’indagine, seppur contenuta, che tenga conto delle relazioni etniche tra i migranti e delle ragioni economiche, socio-culturali, politiche del fenomeno.
I Gorkha sono un complesso gruppo etnico. Devono la loro origine ad un remoto principato del Nepal, che in seguito divenne una prosperosa città: Gorakha, ad Ovest di Kathmandu nel Nepal Centrale.
Il fondatore della dinastia Gorkha, Drabva Shah, figlio del Raja di Lamjung, guidò il suo popolo alla conquista del Nepal, dopo aver ucciso e spodestato il Raja di Gorakha.
I Gorkha, fisicamente molto simili ai popoli della Mongolia, si raggruppano in numerose tribù quali Gurung, Magar, Rai, Limbu, Sunwar, Tamang e principalmente in due caste, Thakur, Chhetri. Dopo la Gurkha War (1814-1816) in cui si batterono contro la British East India Company Army, i combattenti Gorkha, dotati di eccezionali tecniche di battaglia e distintisi sul campo per la loro tenacia ed il loro coraggio, iniziarono ad essere reclutati come mercenari nell’esercito della Corona. La maggior parte delle reclute per l’esercito Inglese provenivano da tribù Magar e Gurung. Sulle loro indiscutibili peculiarità belliche venne scritto:
“In our service, properly led and looked after, is no more addicted to drink than anyone else; and when he first comes down for enlistment is truthful to a degree. He is a simple soul, clean living, intensely fond of his mountain home, fearless, and brave. He can be at times extremely indipendent, amounting almost to rudeness, particularly with those who do not speak his language; but once his confidence has been obtained his loyalty and devotion are boundless. He is outspoken on all occasions, and knows not the flattery so much practised in the East” .
“Bravest of the brave, most generous of the generous, never had country, more faithful friends than you” .
Dalla Grande Rivolta del 1857 fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, i reggimenti Gurkha operarono in molteplici occasioni in Birmania, in Afghanistan, a Malta, a Cipro, in Malesia, in Cina e in Tibet fino ad arrivare alla Seconda Guerra Mondiale, con reparti impegnati in Nord Africa, Italia, Grecia, Giappone e Singapore.