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Luce in sala. Analisi dello spettatore cinematografico; il rapporto con i contesti visivi e il film

Internet & Individual Media

A partire dagli anni Novanta, il panorama dei mezzi di comunicazione di massa muta per sempre, con la nascita dell'Internet. La rete che connette terminali in tutto il mondo è destinata ad offrire agli utenti servizi vastissimi e prima inimmaginabili e che naturalmente inglobano anche il settore cinematografico. Le pellicole odierne sono tecnicamente un file digitale che confluisce con estrema facilità nel magma informatico. Molti siti propongono, in maniera più o meno legale, film in streaming (la trasmissione di segnali audio e video da un server, che non richiede l'attesa del download), ma anche approfondimenti, articoli di blog, scambi di opinioni nei forum, con i quali l'esperienza di visione viene totalmente ritagliata sulle esigenze particolari del singolo spettatore e si immette in contesti mai esplorati prima. La platea può assumere il ruolo di prosumer, produttore e consumatore insieme; non patisce il film, piuttosto lo manipola, lo utilizza come punto di partenza per opere inedite, quali la creazione di una fanfiction o di un video (omaggio o parodia) su YouTube. Il dilagare delle pellicole viene inoltre favorito da tutti quei dispositivi che, con o senza l'ausilio della rete, ne consentono la fruizione anche in mobilità, in contesti outdoor sempre fluidi. Finora la proiezione necessitava comunque di un luogo specifico, la sala come il proprio salotto, mentre adesso è completamente svincolata, perché avviene con dispositivi portatili. Smartphone, pc, tablet, piccole console videoludiche costituiscono gli individual media con i quali è possibile immergersi, in qualunque ambiente, nella visione del film. In questo modo, il contenuto audiovisivo è ovunque e da nessuna parte; il suo pubblico non è concentrato ma labile, non si dedica esclusivamente alla pellicola perché resta attento a ciò che lo circonda, la sua attrazione è discontinua. Tuttavia, non è scontato che la sua partecipazione venga sempre meno; proprio la proliferazione delle opere filmiche può essere un segnale della resistenza di un sentimento, una cinefilia che resiste allo scorrere del tempo e al mutare dei contesti visivi. Il consumatore odierno, insomma, è circondato da sollecitazioni, ma non necessariamente è uno spettatore distratto o privo di passioni.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Luce in sala. Analisi dello spettatore cinematografico; il rapporto con i contesti visivi e il film

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Informazioni tesi

  Autore: Sonia Anna Lamonaca
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: MEDIA, COMUNICAZIONE DIGITALE E GIORNALISMO
  Relatore: Guido Vitiello
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 164

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