E-democracy. Tra controllo politico e new media.

Il potere politico si è da sempre servito, storicamente, dell’utilizzo dei mezzi di comunicazione per estendere e far penetrare nelle profondità di tutti gli strati sociali della popolazione la propria influenza a fini puramente propagandistici o coercitivi.
I mezzi di comunicazione rappresentano infatti il medium per eccellenza, il tramite perfetto tra elite politica e cittadini, essi sono in grado di stabilire una connessione diretta con quegli strati sociali individuati dalla classe politica come target specifico da adescare per fini unicamente elettorali. La potenza di mezzi quali la radio, la televisione, il computer, e nello specifico internet, è oggi evidenziabile analizzando storicamente gli eventi politici che si sono succeduti non solo in Italia, bensì in tutto il resto del mondo.
Dall’avvento dei sistemi totalitari del '900 si evidenzia una stretta connessione tra i nascenti nuovi mezzi di comunicazione, quali radio e televisione e le neo ideologie di dominio di massa”. Nazismo e fascismo, rispettivamente i più grandi detentori del potere totalitario del secolo scorso; Hitler in Germania e Mussolini in Italia, “intuirono la portata dell’innovazione comunicativa caratterizzante i nuovi mezzi di comunicazione, essi se ne servirono per divulgare nella “massa” le proprie ideologie, le proprie politiche e propagande in ordine di esercitare un controllo totale e capillare sull’opinione pubblica dei cittadini”, guidandone e manipolandone in tal modo gli umori, le sensazioni e le percezioni rispetto al reale, arrivando all’estrema prospettiva di cambiarne totalmente la capacità valutativa sociale e politica.
In Italia Mussolini riuscì a raggiungere e a conquistare il consenso politico delle fasce più povere e deboli della società proprio attraverso la diffusione massiccia e capillare della radio, la famosa “Radio Balilla”, la quale venne introdotta nelle case di tutti i cittadini.