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La comunicazione politica di Marine Le Pen

In-group vs Out-group

(28)L'accomunamento di tutti i patrioti, che corrispondono all'in-group, ha per controparte la costruzione di un out-group in netta opposizione, formato appunto dai nemici della Francia. Questi nemici sono costituiti innanzitutto dagli schieramenti politici di opposizione, ossia il partito socialista (PS) e quello liberale/repubblicano (LR); per assimilare questi due partiti, i frontisti hanno coniato un nuovo acronimo denominato "LRPS" al fine di nominare con una sola parola ambedue i partiti di governo, indifferentemente dalla loro ideologia politica che risulta a questo punto irrilevante. Questo acronimo viene letto proprio come all'infezione l'herpes con l'esplicito intendo di offendere e denigrare i suddetti partiti, paragonandoli ad una malattia da repellere; tant'è che una volta un esponente di punta del FN pubblicò un tweet con scritto: "Benvenuti all'LRPS! Dà prurito e irritazione, fa male alla salute della Francia29". Sempre a proposito dell'attuale classe politica francese, la nipote di Marine Le Pen affermò invece: "Questo è esattamente la sindrome della classe politica francese. Hanno il cuore in mano quando si tratta di accogliere tutta la miseria del mondo, ma hanno una ben scarsa considerazione nei riguardi del proprio popolo.30"

L'opposizione delle parti antagoniste passa anche dall'individuazione delle minacce incombenti nel Paese: quella interna è costituita dai francesi di seconda generazione, figli di immigrati che vivono nelle periferie delle grandi città, accusati di rifiutare la politica di assimilazione culturale nei confronti della popolazione autoctona. Non è un caso infatti che tutte le politiche di integrazione promosse dalla sinistra a partire dagli anni 80' siano state un fallimento colossale, come è stato ampiamente dimostrato da tutti gli scontri urbani avvenuti recentemente nelle periferie di tutta Francia: si è infatti assistito allo scatenarsi di una guerra civile in cui si sono fronteggiati gli immigrati da una parte, sempre più oppressi e relegati ai margini della società, e la polizia e l'esercito dall'altra, in una vera e propria guerriglia urbana.
 
Contro questi evidenti insuccessi delle politiche "sinistroidi", il FN vorrebbe sostituire la spacciata integrazione sociale della sinistra con l'assimilazione culturale della destra, consistente nella dichiarata volontà di reprimere la cultura di origine degli immigrati, al fine di accomunarli il più possibile ai francesi di origine, attraverso la rimozione quasi forzata di ogni uso e costume appartenente alla loro cultura originaria. Il Front National desidera infatti l'uniformità di un gruppo monolitico, formato da individui dalle caratteristiche omogenee, sia in fatto di cultura che di etnia, i quali dovrebbero incorporare e rappresentare l'identità francese: un'identità statica e preformata, alla quale ci si deve assimilare perfettamente per poter essere considerati dei Francais de souche, così come lei stessa definisce i francesi di nascita.

Questa identità nazionale viene sempre più presentata come minacciata di disgregazione da parte di chi non si riconosce in essa, ossia i migranti contro i quali un dirigente del FN si
scaglia con le seguenti frasi: "Se oggi così tanti giovani delle banlieues, ma non solo, non si riconoscono nella Francia, la loro patria, nella sua storia e nei suoi valori – talvolta perfino quando possiedono la cittadinanza francese – ciò è innanzitutto dovuto, in particolare, al mondialismo immigrazionista.31" Seguendo questa spiegazione, secondo Marine Le Pen ci sarebbero da una parte i veri francesi, leali sostenitori della loro patria, e dall'altra tutti gli altri, francesi solo sulla carta, che non si riconoscerebbero nella Nazione e non ne rispettano i valori e principi fondanti, ma, nonostante ciò, possiedono comunque la nazionalità francese.
Con il neologismo dispregiativo mondialisme immigrationiste si fa riferimento proprio a tutta quella cerchia politica che promuoverebbe l'immigrazione, i quali sarebbero dunque additati di essere i cospiratori della mondializzazione che starebbe frammentando l'identità nazionale francese.

A questo proposito, è importante tenere a mente che Marine Le Pen ha sempre sostenuto la teoria cospirazionista del Grand Remplacement, secondo cui i dirigenti politici attuali sarebbero volutamente intenzionati a sostituire la popolazione autoctona con una islamica di origine straniera. Riassumendo, esisterebbero quindi due facce della minaccia alla disintegrazione dell'identità nazionale: da fuori, una casta politica europeista e mondialista, mentre da dentro, i nuovi francesi immigrati di dubbia provenienza; entrambe costituirebbero il capro espiatorio a cui additare tutti i mali della società.


28 L. Sini, op. cit., pp. 134 -138.s
29 Tweet di Florian Filippot del 30/05/2015
30 Marion Maréchal Le Pen, Discours de Clamart, 2/3/2015
31 Comunicato stampa di D. Rachline, 2/2/2015

Questo brano è tratto dalla tesi:

La comunicazione politica di Marine Le Pen

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Informazioni tesi

  Autore: Pietro Ghilardi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Bergamo
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Francesca Pagani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 54

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