Identità fotografiche: processi di costruzione della realtà attraverso l'immagine
Immagin-AZIONI politiche di cronaca
Anche l’informazione ê diventata – se non lo era stata fin da principio – una merce e in questo contesto, le notizie sono sempre state un eufemismo per delle immagini ideologiche del mondo, che determinano la realtà politica per la maggioranza della popolazione mondiale (Levi-Strauss, 2007). Da una parte ci sono le fotografie singole, considerate comunicazione, dall’altra c’è l’uso delle stesse immagini da parte dei mass media, che diviene propaganda e azione politica.
Nel corso della storia, l’incredibile sviluppo del fotogiornalismo non ha contribuito quasi per nulla a rivelare la verità sulle condizioni del nostro mondo; al contrario la fotografia, nelle mani della borghesia, è diventata una terribile arma contro la verità. La grande massa di immagini fornita quotidianamente dalla stampa, che sembra possedere il carattere della verità, in realtà serve solo ad oscurare i fatti; in questo senso, la macchina fotografica è capace di mentire proprio come la macchina da scrivere. Non a caso, Herbert J. Gans ha smascherato lo scopo dichiarato delle notizie – informare il pubblico – per rivelarne la vera funzione di costruzione e manipolazione della nazione e della società, il cui scopo più importante sembra proprio quello di fornire un’arena simbolica con tanto di immagini rappresentative (Gans cit. in Levi-Strauss. 2007, p. 28).
In teoria, le fotografie sono usate a sostegno o comunque per provare ciò che viene scritto nell’articolo, essendo considerate come prova visiva dei fatti. In realtà devono solo apparire, dando apparenza all’evidenza dal momento che la loro veridicità non è mai messa in dubbio.
Da quando la prima immagine a mezzi toni è stata pubblicata sul New York Daily Herald nel 1880, le fotografie giornalistiche hanno funzionato come prove per sostenere gli argomenti del testo al quale si accompagnano. Ma come viene fatto scomparire il punto di vista del fotografo nelle fotografie che compaiono in un contesto di cronaca? Qual è la relazione tra il fotografo e il meccanismo attraverso cui le sue foto diventano parte della notizia? Il modo in cui viene utilizzata oggi la fotografia, deriva dalla soppressione della funzione sociale della soggettività.
La questione per la quale la fotografia come comunicazione è in qualche modo più obiettiva della parola, le ha garantito finora la continuazione del suo utilizzo sulle riviste; come una citazione oggettiva che, combinandosi con gli altri scenari di notizie, pubblicità e parole, produce un effetto univoco all’interno dell’arena simbolica (Levi-Strauss, 2007). Sulla carta stampata ad esempio, è materialmente impossibile stabilire dove finisce la pubblicità e dove cominciano le “notizie”. Nella foto seguente, che mostra l’impaginazione di un numero del Newsweek, le atrocità degli esiti di guerra si contendono l’attenzione del lettore/spettatore con una marca di sigarette.
Questa equazione riduce a messaggio pubblicitario anche il livello comunicativo degli orrori di El Salvador, mentre la nuova marca di sigarette rientra tra le “notizie” in grado di assolvere al compito di distorcere il significato degli eventi. Due emanazioni dello stesso referente che la grafica rende uguali. Le fotografie esistono e operano secondo un insieme selettivo che diventa significativo in relazione alle altre fotografie vicine. Questo chiaramente è causa di confusione, se non ci si chiede chi sta usando una determinata foto e a quale scopo.
Un altro modo di aumentare l’illusione dell’obiettività delle fotografie, eliminandone la funzione soggettiva, consiste nel presentarle in maniera più o meno anonima, al contrario degli scrittori che hanno sempre qualche rigo di credito. I fotografi, potrebbero allora cercare di avere maggiore controllo su come le loro fotografie vengono utilizzate, interessandosi maggiormente a come queste vengono contestualizzate nella cronaca, a come si mixano immagini e testi, ma non è una cosa semplice da fare.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Identità fotografiche: processi di costruzione della realtà attraverso l'immagine
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanna Di Lauro |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Comunicazione d'impresa |
Relatore: | federico boni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 187 |
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