Diritto aereo e diritto spaziale: origini e prospettive future
Il regime giuridico dello spazio extra-atmosferico
La Carta dello Spazio che, sul modello del trattato di smilitarizzazione e di destinazione alla ricerca scientifica dell'Antartico, proclama la libertà e l'uguaglianza di accesso da parte di tutti gli Stati a tutte le regioni dei corpi celesti per scopi esclusivamente pacifici; gli astronauti sono considerati come inviati dell'umanità.
Nella realtà però già si profilano i gravi problemi relativi alla disciplina dell'uso dello spazio nel senso che mancano effettivi strumenti giuridici per regolare l'occupazione di orbite o zone da parte degli apparecchi di ciascuno Stato.
Lo spazio extra-atmosferico sembra sia stato per la prima volta percorso durante il secondo conflitto mondiale dalle V2 germaniche, le quali avrebbero raggiunto un'altitudine attorno ai duecentoquindici chilometri. Tuttavia solo il 4 ottobre 1957, quando ad opera dell'Unione Sovietica entrò in orbita il primo satellite artificiale, lo Sputnik, sorse la questione relativa alla natura giuridica dello spazio extra-atmosferico. La problematica si fece sempre più complessa con il progredire delle conquiste tecniche, le cui tappe più significative sono il 12 aprile 1961, allorché sempre ad opera dell'Unione Sovietica il primo uomo orbitò attorno alla Terra a bordo di un satellite artificiale; il 20 luglio 1969, allorché, e questa volta per merito degli Stati Uniti, il primo uomo mise piede sulla Luna; e il 13 agosto 1983, allorché un oggetto terrestre, il Pioneer 10, lanciato nel 1972 ancora dagli Stati Uniti, lasciò per sempre il sistema solare per entrare nell'infinito siderale e temporale.
Il nucleo iniziale della disciplina attinente allo spazio esterno va ricercato nei principi primi dell'ordinamento internazionale, ed in particolare alle regole sulle res communis omnium e quindi sull'alto mare. Al presente dunque il regime, non solo dello spazio in senso stretto ma anche quello della luna e degli altri corpi celesti, deve essere visto alla luce dei principi tradizionali e delle convenzioni universalmente riconosciute. Queste ultime tuttavia non ne definiscono la natura giuridica, la quale peraltro, in base alla stessa disciplina applicata, può essere identificata con quella propria delle res communis omnium o, se si preferisce, delle res nullius incapaci di formare oggetto di occupazione e di sovranità.
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Diritto aereo e diritto spaziale: origini e prospettive future
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Informazioni tesi
Autore: | Dario Inverso |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Scienze giuridiche |
Relatore: | Enrico Spagnesi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 47 |
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