L'insegnamento della preistoria nella scuola italiana
Il reclutamento
Prima di parlare della formazione dei docenti di storia in Italia, è doveroso un excursus sui sistemi di reclutamento in generale. Le peculiarità del sistema italiano, dovute a contingenze storiche e a precise scelte politiche, fanno sì che accanto ai canali “ufficiali” di reclutamento coesistano vie alternative dovute a provvedimenti di carattere sanatoriale.
Già dall’Unità d’Italia, dato il forte tasso d’analfabetismo e la carenza d’insegnanti, «si cercò di supplire reclutando ex combattenti o individui semplicemente alfabetizzati, preparati alla meglio con corsi magistrali semestrali». Si procedette alla nomina «per appello diretto, prescindendo dalle vie del concorso. Fu questa la prima sanatoria nella scuola italiana che generò una categoria non prevista dalla legge: quella dei cd. legittimati».
Dal 1947 aumentano le leggi speciali per sistemare il personale docente precario senza esame: «Questo metodo fu talmente pervasivo che rappresentò il normale sistema di assunzione in ruolo, proprio in luogo del concorso».
La situazione diventa drammatica negli anni ’70. Con l’industrializzazione e le conseguenze del cosiddetto baby boom, che portano l’espansione della scuola di massa, la richiesta di insegnanti si fa molto alta. Si riesce a soddisfare questa richiesta utilizzando personale non di ruolo, cioè a tempo determinato, che diventa una parte cospicua dell’intera categoria: «La proporzione degli insegnanti precari rispetto al loro numero complessivo diviene parossistica raggiungendo quasi la soglia del cinquanta per cento.
Questa opzione ha però un’implicazione che produrrà un condizionamento stabile nel tempo. L’aver generato una schiera di dipendenti statali scarsamente tutelati è una non trascurabile concausa della loro massiccia sindacalizzazione». Tutto ciò viene accompagnato «dalle istanze rivendicative che, in poche parole, coincidono con l’estensione e il consolidamento delle pratiche di sanatoria già ampiamente sperimentate in precedenza».
Questa pratica della sanatoria si consolida nel tempo fino ad arrivare ad oggi. Infatti, accanto al percorso universitario post laurea abilitante (SSIS prima e TFA poi), che prevede una selezione, un tirocinio e un esame finale, si è creato un “doppio percorso” che permette ai docenti con anni di servizio di accedere direttamente al percorso formativo .
In sintesi, perciò, la categoria dei docenti, frutto di questo sistema complesso, è estremamente variegata. Nei prossimi paragrafi si analizzeranno i sistemi di selezione e formazione degli insegnanti di storia, ma non bisognerà però dimenticare che molti dei docenti non hanno dovuto superare tali selezioni e rispettare i requisiti richiesti, o perché hanno usufruito di percorsi agevolati permessi dalle sanatorie o per questioni anagrafiche (i requisiti richiesti non hanno valore retroattivo).
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'insegnamento della preistoria nella scuola italiana
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Informazioni tesi
Autore: | Filomena Martori |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Beni culturali |
Corso: | Scienze dei beni culturali |
Relatore: | Marta Rapi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 61 |
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