Il valore della consapevolezza nella Terapia della Gestalt

Il contatto, etimologicamente, è definito come “stretto accostamento di due corpi riguardo tutto o una parte della superficie”. In senso figurato, il contatto significa “relazione, rapporto” (Ariano, 1994, 246).
In Gestalt il termine “contatto” sta alla base sia della consapevolezza sensoriale, sia del comportamento motorio, è l’adattamento creativo tra organismo e ambiente.
Secondo i Polster, il contatto è la funzione che spiega il bisogno di unione e separazione, questo avviene tra due esseri separati che esigono costantemente l’indipendenza e che continuamente rischiano di essere imprigionati dal loro legame. La persona, tramite il contatto ha la possibilità di incontrare energicamente il mondo circostante, per tutta la vita cerca di trovare, da una parte un equilibrio tra libertà/separazione; dall’altra, quello tra l’affiliazione/unione (Polster -Polster, 1986, 95).

Perls, Hefferline e Goodman (2003, 302), nel descrivere il contatto, affermano che “un organismo vive nel suo ambiente grazie al suo essere diverso, assimilandolo alle proprie differenze, in quanto al confine sono respinti i pericoli e superati gli ostacoli e tutto ciò che è assimilabile è selezionato e fatto proprio. L’organismo, una volta scelto e assimilato un elemento nuovo dall’ambiente circostante, si mantiene, cambiando e crescendo. Il contatto è consapevolezza di qualcosa, ossia il comportamento verso la novità assimilabile, ed il rifiuto di quella non assimilabile poiché ciò che è pervasivo o indifferente non è oggetto di contatto”.
La funzione di contatto permette ad ogni organismo di scambiare informazioni ed energia con l’ambiente circostante al fine di soddisfare i propri bisogni di sopravvivenza e di crescita. La funzione di contatto prevede, pertanto, l’assimilazione di alcuni elementi e il rifiuto di altri non assimilabili e comporta, di conseguenza, un’attivazione e un cambiamento nel sistema e nei sottosistemi individuo/ambiente interessati (Polster – Polster, 1986, 97).

Il contatto riguarda diverse esperienze che non si riferiscono solo al tatto, ma sono anche centrate intorno agli altri quattro organi di senso: vista, olfatto, udito e gusto.
Nel contatto, la vicinanza è molto importante, poiché i gesti che richiamano il toccare come: colpire, accarezzare, tenere, dare colpetti affettuosi con la mano sono alcune modalità più scontate di avvicinarsi ad un'altra persona con immediatezza (Polster – Polster, 1986, 124).