Prospettive e problemi degli amministratori di società per azioni
Il rapporto con l’assemblea
La riforma del 2003 ha sancito la piena autonomia degli amministratori della s.p.a. rispetto all’organo assembleare, tanto si deduce in modo assoluto per quanto disposto dagli articoli 2364 n. 5 e 2380-bis.
Ed invero, per quanto innanzitutto stabilito dal summenzionato art. 2380-bis, sussiste l’esclusiva titolarità in capo agli amministratori della funzione gestoria, e ciò a differenza del previgente regime (ex art. 2364 comma 1 n. c.c.) che permetteva all’assemblea, in un certo qual modo, di interferire nelle scelte di gestione, sia pure dietro richiesta degli stessi amministratori. Infatti, la norma in questione attribuiva all’assemblea un potere di deliberare "sugli oggetti attinenti alla gestione della società sottoposti al suo esame dagli amministratori".
E’ stato autorevolmente osservato che "gli amministratori, una volta nominati dall’assemblea, sono investiti di ampi poteri decisionali; e di poteri propri e non derivanti dall’assemblea, esercitabili in posizione di piena autonomia rispetto all’assemblea stessa"18.
E’ evidente quindi che l’esclusività nella gestione della società, rispetto a quanto avveniva ante riforma, ha fatto mutare il rapporto con l’assemblea; quest’ultima non può più condizionare le scelte di gestione degli amministratori, che restano insindacabili nel merito, né invadere il campo delle competenze loro attribuite per legge o per statuto, salvo per quanto disposto dall’art. 2364 n. 5.
E a proposito di quest’ultima disposizione, si è detto che "Il nuovo n. 5) dell’art. 2364 interviene in modo radicale sul punto e ridisegna il rapporto tra assemblea e organo gestorio attraverso un rafforzamento dell’autonomia degli amministratori e un irrigidimento della divisione dei poteri tra gli organi sociali: anzitutto, non si consente più all’autonomia statutaria di riservare alla competenza assembleare materie attinenti alla gestione della società, ma soltanto di prevedere autorizzazioni per il compimento di atti degli amministratori, "ferma in ogni caso la responsabilità di questi per gli atti compiuti"; in secondo luogo, scompare dalla legge qualsiasi riferimento alla possibilità per gli amministratori di sottoporre essi stessi determinati argomenti al parere dell’assemblea.19
Per quanto sopra, all’assemblea quindi resta solo la possibilità di esercitare una influenza indiretta e limitata sulla attività di gestione mediante l’esercizio di poteri propri previsti dalla legge, quali la nomina e revoca degli amministratori e sindaci, l’azione azione di responsabilità nei confronti degli stessi; approvazione del bilancio e distribuzione dei dividendi.20
A tali attribuzioni vanno aggiunte quelle accomunate dal fatto di assumere la veste di "autorizzazioni" all’organo amministrativo e destinate ad incidere in maniera più o meno rilevante sulla gestione sociale, quali le autorizzazioni all’acquisto e vendita di azioni proprie e di azioni della controllante; all’assunzione di partecipazioni in altre imprese che importi una responsabilità illimitata per le obbligazioni delle medesime; all’assunzione di partecipazioni reciproche in misura superiore al 2% del capitale sociale (art. 121, 2° co., d.lgs. 58/1998).21
E seppure nulla è detto in proposito, si è concordi nel ritenere lecita la possibilità dell’assemblea di indirizzare direttive e pareri agli amministratori e viceversa, pareri ovviamente non vincolanti per i predetti organi.22
18 Così CAMPOBASSO, op.cit. p. 356.
19 PETRAZZINI, “Commento agli artt. 2364-2365 c.c.”, p. 473 ss., in Archivio Istituzionale Open Access Università degli Studi di Torino.
20 Cfr. CAMPOBASSO, op.cit. p. 356 e ss; D’ANDREA, op.cit. pag. 439.
21 PETRAZZINI, op.cit, pag. 473 ss.,
22 Cfr. CAMPOBASSO, op.cit. p. 357. Di questo opinione anche P. ABBADESSA, in Guida Normativa Italia Oggi n.16/2003 p. 58, il quale precisa che nel caso di una delibera assembleare con raccomandazioni agli amministratori, questi non possono puramente e semplicemente non tenerne conto, ma sono tenuti a considerarla attentamente e a motivare l’eventuale scelta di un diverso percorso.
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Prospettive e problemi degli amministratori di società per azioni
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Informazioni tesi
Autore: | Luigi Mormile |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2022-23 |
Università: | Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" |
Facoltà: | Economia |
Corso: | ECONOMIA E MANAGEMENT - DOTTORI COMMERCIALISTI- |
Relatore: | CAMILLO PATRIARCA |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 93 |
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