Il mondo animale nella cultura occidentale: dalla mitologia all'utopia animalistica

Per comprendere la fine del mondo antico, occorre tenere presente che fin dai primi tempi dell’impero romano, era già diffuso il latifondo schiavile commerciale, che lasciava ai contadini liberi le terre peggiori, prima in Italia e poi (I e II secolo d.C.) nelle altre province. Queste terre venivano sfruttate eccessivamente, esaurite, esercitanado una vera e propria “agricoltura di rapina!, fino al punto da costringere i contadini ad abbandonare i terreni ormai esauriti e a fuggire nelle città.
In conseguenza di ciò, nelle diverse regioni del Mediterraneo, vi fu una vera e propria fame di terra, che portò ad un disboscamento incontrollato.
Questo fenomeno, insieme con la debolezza dell’allevamento, la scarsità di concimi, l’esportazione delle tecniche agricole romane in territori inadatti ad esse (come avvenne, ad esempio, nella Gallia settentrionale e nella Britannia, dove l’aratro romano era inefficiente e consentiva di utilizzare solo i terreni più leggeri e anche meno fertili), rese
estremamente fragile l’agricoltura romana.
Questi fattori di carattere economico e sociale, uniti ad altri di tipo politico-militare, causarono l’indebolimento e, successivamente, la fine dell’Impero romano.